venerdì 24 dicembre 2010


Nuovo post all'acetilene. Non lo sopporto più questo Natale, con tutto il suo portato di smancerie e ricordi. Vorrei scrivere un post natalizio ma non mi viene, forse proverò con un'immagine.

domenica 19 dicembre 2010

Domenica, 3 poesie

Domenica,
che nero subito, nella notte
mi perdo tra una radio e una telefonata.
La radio non mi ascolta, o forse mi contiene.
Il mezzo della tecnica mi riporta al numero.
Il numero all'assoluto, l'assoluto
al tempo che viene quando deve venire.
Forse non si è stati ascoltati in anticipo.
Comunque, la notte è nera,
e Dicembre ha questo di favoloso.
Che rovina sui banchi di scuola e barricate
e freddo polare.
-Ti vengo a vedere domani...
E io che farò, starò solo con Ursy
in quel di via Bandiera...



2
Svoltando l'angolo dell'infinito
m'è apparsa la grazia di certe inflessioni.
La grazia di certe serate d'alluminio,
col dito acceso contro il televisore.
E la lamada viola che cadrà per Natale.
Non tendo all'altro che quando sono solo.



3
L'amore del Pincio e delle barbarie romane,
mi rovina verso pensieri d'elezione, goethianamente avventurosi,
e invece sono il poeta di Palermo,
il vate dalle mille inflessioni.
Il discendente di D'Annunzio e Pascoli.
-ma la prendi la scossa certe volte,
o è tutto perfetto, e con altre persone ti è mai successo?
Che cosa, questa cosa, di prendere la corrente.
No, a me si.
Questo il dialogo di una presunzione
sana e assoluta
della chez neuve dedicata
all'amica ***.

martedì 14 dicembre 2010

Nuovo post dicembrino per i miei attenti lettori. La crisi governativa mi mette il fuoco addosso. E' tutto un parapiglia. Io mi attacco alle sacre lettere e non penso più a niente. Le sacre lettere, queste forme così arrotondate e sghembe di cui la lingua italiana offre un vasto campionario.
Intanto i progetti teatrali vanno a gonfie vele. Abbiamo rivevuto un assegno da 1000 euro da un mecenate della Palermo bene, un agente assicurativo che conosciamo tutti bene che ci ha elargito questo regalo. Bello. Abbiamo pagato gli attori e i costumi senza prenderci una lira per noi. Ma tant'è. Il mondo va così. Il mio collega ha problemi con la moglie, l'altro mio collega ha problemi con la sua esistenza. L'altra collega in ospedale. E' un giorno un po' mesto che tenterò di raccontare con tutto l'amore che posso. La Guttuso è una bellissima scuola che giace in via Messina Marine 811. Sto aspettando la prossima consegna e vi saluto. ciao ciao silvano

martedì 7 dicembre 2010

catania

Sto per andare a catania. la solare e fresca catania, con le sue straduzze, la pescheria, la via etnea. Ci vado con Ninnuzzo per un ponte dell'immacolata tutto da raccontare. Partiamo verso le 4, io poi tornerò all'una di notte, lui vuole fare le sette del mattino per questo gli lascio i soldi del pulmann.
Sarà un giorno diverso, di quelli da raccontare. Intanto la macchina mi risponde bene sotto i piedi e non ho timore di affrontare l'autostrada. Vi bacio e vi aspetto tutti per le tre sorelle.org, le bagage al palab il 27 dicembre. ciao

lunedì 6 dicembre 2010

prove

Mezz'ora prima della prove. Sono un po' teso. Con oggi abbiamo sei giorni di prove prima del debutto che avverrà il 27 Dicembre al Palab. Lollo è andato a tagliarsi i capelli e io lo aspetto. Lollo con tutte le sue idiosincrasie, i suoi cambi d'umore, d'idea, insomma un soggetto psicopatico.
Spero che oggi venga la costumista. Domenica siamo andati a messa a Casa Professa e il padre ha fatto un'omelia allucinante. Parlava anche lui dei mafiosi invece che dei beni dell'anima.
Penso che cambierò chiesa. Adieu

venerdì 3 dicembre 2010

Sono in ferie, mid term, Fino a Giovedì nove. Intanto Lollo se ne va via. Va a Sciacca. Oggi farò la locandina dello spettacolo con Gianluca Guccione. Sarà divertente.
Ho consegnato il mio primo racconto da Sellerio. Dice che il tempo di lettura è di un anno. Lo manderò anche all'Einaudi e a Marcos y marcos.
ciao

domenica 28 novembre 2010

domenica

domenica da scrivere, da raccontare, da passare davanti alla televisione e poi andare da Ursulina.
Ho suonato una sonatina di Haydn per maman, poi ho mangiato da Totò alla Vucciria e ora sto andando da Ursy. Cetty è completamente fuori. Se ne sta raggomitolata in quel di villa margherita ronfando. Non me l'aspettavo da lei. Mi aspettavo grandi cose, grandi domeniche passate insieme in vece niente. ci sono cose che vanno veramente storte certe volte, certe altre si aggiustano sin da subito. Sono le magnifiche sorti e progressive di leopardiana memoria. Ho cominciato a scrivere per la mia gobba e ora non ne posso più fare a meno.
Post autunnale, va di casa in casa, allieta i miei lettori che per ora si assestano a due al giorno e sta bene.
Ciao Silvano

giovedì 25 novembre 2010

Mi aspetta un pomeriggio con Ursulina. Prima devo correggere un po' del mio romanzo. Poi vado da lei. Sto ascoltando radio tre. Sono solo a casa professa. E' bello stare un po' soli. Al lavoro siamo in tanti. Alle prove siamo in tanti, un po' di solitudine fa bene. Questo post non è molto ispirato. Ciao a tutti Silvano

lunedì 22 novembre 2010

Finalmente rientro nel mio blog, a casaccio, così, dopo mezz'ora passata con mamma e un pomeriggio che mi aspetta con Lollo. Lore è qui da una settimana e dorme bene da me. Mi sono spostato col computer da un'altra parte e trovo più ispirazione. Si scrive rivolti verso la finestra. Intanto ho finito Manlio, il mio romanzo. Ho da finire gli ultimi due capitoli. La situazione in Italia è delle peggiori. Un governo che trballa, spinte centrifughe da pogni parte. Ma gli attori si sono smossi. Fanno sciopero e ricominciano a lavorare e pretendere soldi.

mercoledì 17 novembre 2010

Sono alla trattoria del bradipo nero. Mi sa che non faccio più Buon Appetito di Michele Perriera. Farò L'uomo dal fiore in bocca seguito da Personae. Il prossimo spettacolo sarà sicuramente un Tondelli.
Adieu

martedì 16 novembre 2010

Fanny Ardant

Hanno girato un film qui a Palermo, con FAnny Ardant e vi ho partecipato come spettatore delle riprese. Siamo stati (Delia, Marzio, Luca, Gianluca ed io) all'Addaura e poi alle pendici di Monte Pellegrino per girare.
C'erano i fuochisti, le maestranze della fototecnica, i carrelli, gli attori e il regista che si muoveva di qua e di là per dare consigli agli attori. E' stata un'esperienza bella. Delia mi ha coinvolto. Mi ha tolto dal torpore domenicale e mi ha coinvolto in quest'avventura. Mi hanno messo il saio perché volevano che facessi il frate ma poi ho desistito perché mi sembrava di tediarmi per le troppe riprese.
Mi sono fumato due sigarette osservando i miei amici e gli altri attori che giravano.
Il produttore mi diceva che avrei guadagnato l'immortalità posando per una posa. Io l'immortalità me la voglio guadagnare con una cosa fatta da me, che abbia il sapore di un romanzo o di un progetto teatrale.

trame

Sedici novembre, una bella data. Sono al lavoro in un momento di pausa. C'è Giovanni che sbuffa, l Signor Civiletti e Giusy che lavorano chini sul computer. Io ho finito di scaricare la posta e di protocollare qualche assenza. Ora mi aspetta di archiviare...
Intanto per adesso sto bene. Il lavoro in teatro procede a gonfie vele. Abbiamo la data per il 20 Dicembre al PALAB. Faremo un tre sorelle megagalattico. Intanto il romanzo è a un punto morto. Però oggi pomeriggio ci lavorerò un poco. MAnlio, quest'essere insulso che vaga per una Palermo oziosa e incantata con la sua Sophie. (fidanzata) e i suoi amici di brigata (Cloe, Haydee e Guido) mi piace. E' un personaggio contemporaneo. Il suo lavoro alla Giga preziosi procede a gonfie vele quando a un certo punto dovrà pure accadere qualcosa. Intanto ho fatto morire il suo compagno Marc (la parte omosessuale di MAnlio), poi ho fatto tradire sia Manlio che Sophie rispettivamente con Cloe e con Luc. Altri personaggi sono Gesualda, la fonica del teatro Totem, il teatro cui Manlio lavora e Jean ch sarà un giovane attore.
adieu.

domenica 14 novembre 2010

brunch

Brunch con Dorian e mamma al Palab. Bello. Incontrato molte persone, discusso piacevolmente. Il tutto a sole, si fa per dire, novantan euro.
L'amore non bussa alla mia porta ormai da mezz'anno.
Come devo fare. Aspettare, ancora aspettare. Aspettare.
Forse, un giorno, andando in un un'aura di vetro,
incontrerò te, che sei pianista e trobadorica.
Forse andando e sperperando la mia vita
incontrerò te, amore, che sei sempre dietro l'angolo
e ti fai accarezzare anche per molto tempo.
Andando per il mondo, conoscerò le scaturigini
di esso, le parvenze di una società postmoderna
e classista e benpensante. Non tutti devono essere per forza
depressi, ma nessuno ci dirà mai, perché certe mattine
è così difficile iniziare, cominciare a vivere
e ascoltare e provare emozioni e tentare di raccontarle.
Molti fanno arte e questa mi ciba si, mi riempie
le giornate, passate solo nel mio studiolo
di vicolo Casa Professa 10 a inventare storie,
a cercare di raccontarle, a farmi rapire dalla musica.
Si, perché nel mio studiolo ci ho anche una radiolina
comprata coi risparmi del mio lavoro che mi fa compagnia
tutte le sante ore del giorno, mi tiene compagnia
e mi rende meno inaccettabile lo scorrere del tempo,
e la coscienza che fra poco vedrò trasfigurati tutti i miei
amici, quelli giovani e quelli vecchi, senza distinzione.

sabato 13 novembre 2010

39 1/2

Pronto per una giornata tutta da romanzare. Finalmente sono connesso. Dopo avere atteso venti minuti nel mio negozio spreferito, PAVAN. Alla fine era solo questione di cavetti. Oggi giornata tutta da romanzare, fare progredire Manlio come non mai, andare a mangiare da mamma e poi festa ai candelai, zoccoletta party. Be, un sabato 13 da leoni. Oggi faccio trentanove anni e mezzo.

martedì 9 novembre 2010

baci

tratto il blog come una principessa cui vanno date delle pillole di saggezza ogni giorno. Ho comperato la doppia seduzione di Francesco Orlando, un libello delizioso sull'avventura di due maschi siculi. Uno ovviamente gay.
Oggi svegliato con un malditesta lancinante.
Procedo nella stesura del libro che intendo mandare ad Einaudi. Lollo è qui con me, a casa Professa. Mi ricordo di quando scrivevo da Ursula. Mi manca da impazzire. Ma le prove fanno si che io non ci possa andare. Per ora è assente come Laura nei sonetti in mortem. Ho cambiato modem, finalnente. E' venuto Gianluca al quale debbo 20 euro. Mi piace andare la domenica in chiesqa, lo trovo esaltante e trovo normale che una persona dabbene e medio colta legga la bibbia. Vi saluto che chiamo ai miei due amori, Francesco e Concettina.
BACI Silvano

domenica 7 novembre 2010

domenica

Domenica con Lollo passata tra Casa Professa e il pianoforte, il flauto e la scrittura. LE mie passioni. Adoro questo giorno. E' così rilassante. Mi aspetta una settimana densa di cose da fare. Lezioni da seguire, lavori da svolgere, spero che andrà tutto bene.
Vi saluto

Silvano

venerdì 5 novembre 2010

fatte le prove a casa di Delia. Bellissima. Arredata con un ottimo gusto. Questa sera ho una festa finalmente. Il compleanno di Caterina Scaccianoce.
je vous salue
S.

giovedì 4 novembre 2010

work

A tratti mi sento meglio. Sono al lavoro. Domani cambierò scrivania. Ieri le prove sono andate benissimo, un tre sorelle degno di nota. Luca non mi chiama per lo spazio e sto un po' in ambasce. In ogni caso lo spettacolo si farà. Dove si vedrà. Vi saluto che mi chiamano. Silvan

mercoledì 3 novembre 2010

Mann

M'andava di mettere Mann e l'ho messo. Sono con Lorenzo alla trattoria del bradipo nero. Come nel testo di Michele. Ho detto che sarà la verità il primo ingrediente della mia storia. Verità. Adoro le feste dei quarantanni. Si fanno delle conoscenze... Però starò in un angolo a dormire di questi tempi.

ps: ho letto l'incipit della sua montgna incantata, il sanatorio, l'ingegnere navale, c'è tutto.

ps2: alle prove ho fatto fare il gioco delle tre stanze e quello delle andature.

martedì 2 novembre 2010

canzone postmoderna

Ora ti rigiri
su la destra ardente
nel letto d'ospedale. Siamo
con la radio, attraversa
pensieri inauditi da latitudini
inaudite. La rupe della poesia
rifratta in un giardino
mi rivede padrone del mio logos.

Ora mormori che devo arrivare
dalle tue alture viola,
benedirò il mio essentire
per accudirti come vuoi.
E intanto sei leggera come una piuma
quando aspetti il falso
e lo rovini nella mente
per farne logos.

Ora esci, dalla scala
e ti muovi lenta come una lumaca
girando e rigirando il tuo cuscino
la lebbra l'ha l'infermiera,
questa puttana che puzza di sangue
e disonori il logos.

Ora ti rattristi, poesia
e corri dietro alle rosate spoglie
d'un fantasma impazzito.
Ti posso nominare come una
libellula o una capra.
Sono sonetti che van via
queste prove all'acetilene
con le ragazze bravissime e gli uomini di più.
Sono alla trattoria del bradipo nero.
E questo è impareggiabile.

lunedì 1 novembre 2010

ognissanti

Questo andirivieni nel vicolo mi porta a pensare all'andirivieni della mia coscienza.
Sono sempre stato attaccato ad un attico, in una casa dove i rumori e la convivenza coi vicini era blandissima. Ora sono nel bel mezzo di un patio, ascoltando e sentendo tutti gli umori dei miei vicini. Lui che va di qua e di là con la sigaretta tra le mani, la figlia che balla un ballabile spagnolo canticchiandolo, la madre totalmente assente solo dopo aver scopato un po' per strada. Mi piace. Mi piace sentire di far parte di una piccola comunità. Vasta diceva che questi vicoli rappresentano una confusione tra pubblico e privato, io lo vedo in maniera meno pessimistica. Siamo una comunità. Una comunità lontana dai meccanismi del potere eppure forte del suo attaccamento alla terra, al territorio. Ognuno coi suoi impegni. Mentre dal decimo piano è tutta una dimensione aerea che non mi interessa più.
Ho riletto il mio romanzo Manlio. L'ho trovato un po' superficiale. Ieri hoi pensato che per essere veri romanzieri si deve essere moralmente a posto e con una sensibilità particolare. Insomma non è un lavoro facile. Ho scritto sempre, però nella mia vita, questo fatto mi dovrebbe aiutare. Ho radio 3 a palla. Parlano sempre di donne e gay. Prima, quando stavo con B*** mi piaceva radio tre ed era un periodo felice della mia vita. Quando ascolto radio 3 sono felice.

domenica 31 ottobre 2010


concerto per flauto e arpa di Mozart

Che bello questo concerto. Verrebbe voglia di mangiarselo. I due strumenti solisti si compenetrano a vicenda con una leggerezza e una grazia assolute. L'armonia è possente e pare investa questi due delicati strumenti.
Intanto si sta facendo ora d'andare a tavola. Sono ancora a Casa Professa. Come voleva mia nonna. Ora vado da mamma e mangio con lei e con Lorenzo.
L'allegro è maestoso. L'andante è struggente. Lo Scherzo è vivacissimo.
Il secondo tema del primo movimento è proprio una danza.
La cadenza è veramente ben fatta, anche se un po' scontata. Molto romantico ottocentesca.

Zacchèo

Sono andato a messa, ho ascoltato la parabola di Luca su Zaccheo, questo uomo basso di statura e ricchissimo che, scontento della sua vita, sale su un sicomoro per vedere Gesù. Non appena vistolo Gesu gli dice che andrà nella sua casa. Zacchèo lo accoglie donando metà dei suoi averi ai poveri e quattro volte tanto a chi ha derubato. Una parabola davvero bella. Io mi sento in colpa per aver fatto pagare a Lorenzo metà della casa. Se fossi stato infelice e puro come Zacchéo non l'avrei dovuto fare pagare. Ma sono in difficoltà economiche e ho duvuto farlo.
A bien tot
Silvano

casa nuova

Sono qui, coi miei post a casa nuova. Ho già scritto alcune righe del mio romanzo ora mi voglio prendere una vacanza bloggando. Ieri ho dormito tutto il giorno.
Oggi mi sento bene. Rinato. Penso di andare a messa a casa professa. La settimana che inizierà sarà fitta di prove e delle mie lezioni i inglese. La lingua che ho amato nei miei vent'anni e che ancora non sono riuscito a imparare del tutto.
Le lezioni saranno il lunedì e il mercoledì dalle diciotto alle diciannove e trenta.
Lorenzo dorme a casa mia, mi dà cento euro al mese e gli offro l'alloggio.
Cettina è ricoverata e Ursula ha preso un poco le distanza. Dovrò rafforzarle perché mi piace troppo.
Sono qui ma potrei essere a Milano, ad Amsterdam, sarebbe la stessa cosa. Un vago intorpidimento delle membra mi perseguita. E' come se avessi sempre sonno. Oggi ho finito Spaesamento di Vasta. Un libro bellino, che consiglio vivamente a tutti.
Ora devo finire le vie dei tarocchi di Jodorowsky e strutture antropologiche dell'immaginario di Durand.
Libri che mi consigliava il mio maestro Michele Perriera, morto da neanche un mese. Mi manca il suo umore un casino. Lo sentivo, per così dire, lo sentivo vicino nella Palermo umida e piovosa di ogni stagione.
Questo post è finito. Spero che verrà pubblicato e vi saluto caramente
Silvano Baldi Calcagno

sabato 30 ottobre 2010

poesia

Che giorno è, che mese è , ho perso il conto.
frasi senza senso
Chopin sottobraccio e ricordarsi dello Spui
- ad Amsterdam -
intruppato nel tram che mi faceva sorvolare la città. Ora mi trovo a Palermo
con le sue lunghe strade ortogonali e neanche un canale
a parte quelli delle tv, di cui tutti vanno pazzi.
Che giorno è, che mese è , ho perso il conto
vivo in una quotidianità assoluta.
Soltanto questi Sabati mattina
mi fan pensare al mio passato.
Vorrei continuare a fare viaggi come ho sempre fatto,
fare nuove conoscenze,
mangiare in posti nuovi.
Che giorno è, che mese è, ho perso il conto.
E' da Agosto che batto sui tasti del computer per trovare un senso
a una vita dura e fredda.

ottobre

Tempo di castagne e qui va tutto bene. Mi sono trasferito a casa nuova dove per ora dorme Lorenzo che ride sempre solo. E' una presenza un po' ingombrante cui devo fare da psichiatra. Ma la cosa mi piace. Mi ricordo delle mie sedute psicoanalitiche con Malde Vigneri ritta come un assioma di donna che analizzava tutto. La serietà di quella donna mi manca, come mi mancano le mie sbordate confessionali che le propinavo una volta alla settimana.
Sono poi impegnaato nella stesura di Manlio, un romanzo che manderò all'Einaudi per farlo pubblicare. Per il resto oggi mi sono svegliato con un leggero malditesta ma ho preso un cachet per farlo calmare. Ieri sera e stakmattina ho finito Spaesamento di Giorgio Vasta che mi è piaciuto molto. E' impietoso contro i palermitani, li reputa degli scarafaggi.

venerdì 29 ottobre 2010

Attaccati come siamo alla dimensione temporale per non dire di quella spaziale che ci fa smuovere l'innamoramento, che dire di pìù? Indagare la dimensione spaziale: io sono seduto sul balconcino di casa professa e ci sono due donne sotto di me che stanno l'una in braccia all'altra. Sono belle, vestite di lillà, coi jeans scurissimi. Mi piace la dimensione del vicolo. E' un po' scostata rispetto al ponticello ma ne riceve tutti gli umori. Finalmente ho capito il terzo spettacolo che devo fare. sarà l'uomo dal fiore in bocca e personae di silvano baldi. Ecco la dimensione temporale. Insomma è sempre spazio e tempo. ciao

giovedì 28 ottobre 2010

epigramma archilocheo

grandi promesse
attaccate al vento, purpuree rose
di nervosisimo e rassegnazione. Ci si arriva col tempo, ma
ritorneremo a rallegrarci della vita,
sebbene sia costosa
Sequoie, alberi secolari per un novembre ch'ha da venire. Triste come mese lo è però sa dare momenti di assoluto romanticismo. Le prove vanno bene, procedono con una lena inaudita. Oggi devo consegnare la lettera alla segreteria della facoltà di lettere per lo spettacolo da fare al teatro nuovo.
Poi dovrei comperare un modem e un telefono per casa nuova.
salut

mercoledì 27 ottobre 2010


per Massi C.

Annunci di carta
fiori al passaggio
gialli come limoni
e tu che non ritorni
mentre va avanti la vita
tra incomprensioni e soddisfazioni
la tua è passata come un volo di rondini
ma mi hai segnato tanto.

martedì 26 ottobre 2010

tempo

Giornata accetabile. Chiarite le incomprensioni sul lavoro, mi appresto a un pomeriggio di teatro puro.
Ho prove alle cinque. Un mio amico dice che il tempo non ci conosce. Io dico che siamo noi a non conoscerlo. Ci sfugge, ci scappa, ci insegue, ritorna, si ripete, sono tutte locuzioni usate per desidnare un concetto legato al tempo. Siamo noi a doverci fare i conti ogni giorno. Col tempo. Si, fare i conti col tempo che certe volte è fugace certe altre si attarda molto sulle nostre sensazioni.
Bisogna essere dentro il tempo. Tolta ogni paura e ogni depressione, bisogna farsi accompagnare dal tempo.
Ciao Silvano

lunedì 25 ottobre 2010

Vorrei stare in un mondo perfetto

Vorrei stare in un mondo perfetto
un mondo senza invidie e ipocrisie
senza fraintendimenti e soprusi
vorrei stare in un mondo perfetto
senza rancori e paure.
Ma è impossibile,
lo dicono anche i vangeli.
Le cose si rompono
le persone non si capiscono
e non tutti sono gentili.
Silvano Baldi

rassegnazione

Ma quando l'invidia si ci mette
a rovinare tutto, con la sua dose di fuggevole apparenza
e disinteresse, allora il mondo mi crolla addosso
quando il computer si rompe
mi sento vuoto dentro e non so a chi attaccarmi.
Forse la sola cosa che mi può salvare
è accettare l'altrui mossa
per rendermi conto di dove sbaglio.

sabato 23 ottobre 2010

Giunto or sono
alla casa verde, riempita di colore.
Ho emulato il mio maestro
dipingendo un quadro che fra poco vedrete postato.
E così me ne vado in quest'aura ottobrina,
tra un cartello arruginito, un urlo in siciliano,
e una parolaccia.
Quadro di Manet. Ho affidato le parti de "le bagage", atto unico scritto da me medesimo nel 2000.
Le protagoniste sono la giornalista e addolorata e discutono di bellezza, di apparenza, di quadri, di locali vuoti. Addolorata sarà l'ombra della giornalista.
L'atto unico vuole mettere in berlina la società dell'apparenza. La giornalista chiederà ad Addolorata i vestiti da indossare a seconda che andrà a Rai Uno, Rai Due, Canale Cinque eccetera.
Gli attori sono straordinari, Marzio e Claudio. Due giovani leve del teatro sei che hanno preso il progetto con entusiasmo. Oggi è sabato matina e non vado al lavoro. Sono rilassato a casa. Tranne qualche screzio con mamma la matinata sembra apparire bene, con tante promesse e tanti nuovi intendimenti.
Riguardo alle cose da fare. Be , avvicinerò in studio verso le undici e chissà che non vedrò Ursula.
Intanto sto stringendo i contatti col teatro Nuovo dell'università. Poi devo parlare con Alfio e poi devo ritelefonare a Mazzone per il maggio al Libero.
Vorrei un teatro tuto per me, ma questo è ancora presto.
Vi saluto
Silvano

giovedì 21 ottobre 2010

Palermo

Oh indiani di Palermo,
fatemi rileggere la depressione di Pirandello,
o neri amaranto di Palermo,
che passeggiate per la via
come due innamorati,
voglio ritornare a vedere
le oscurità dell'origini
le connessioni remote
della filosofia trascendentale,
voglio riconoscere un senso in un odore
vero, geniale, profumato,
voglio danzare lo Yoda
per un anno intero con Luisa
la ballerina del porto di Palermo.
Sono al laboratorio teatrale. Niente di che per il momento. Una prova da Perriera aspettando di provare le tre sorelle di Cechov (come lo scrivono sll'inglese). Certe volte mi immagino il mondo una scatola di latta, certe altre una tastiera di cartone, certe altre un rombo di metalloplastica. Fatto sta che ora sono a primo piano e posso mommiare la via (cosa che non mi è consentita al decimo dove abito). E' bello guardare i passanti di un vicolo. E' davvero interessante. Vi si inoltrano con fare incerto, peregrino e sono circospetti e guardano di qua e di là come se avessero contratto la peste.
Sono un po' giù stamane, perché ieri mi sono sentito male. Una pesantezza al petto indescrivibile. Oggi sto bene ma risento di ieri. La vita è così, è delicata. Delicata come un computer nuovo, una macchina fotografica nuova, un bracciale nuovo. Poi si va a finire sempre al venale. Comunque iniziammo col laboratorio teatrale. Ho conosciuto Giusy che mi ha fatto un'impressione buonissima. Gentile, cordiale e fattiva. E' laireanda al DAMS. Faremo grandi cose insieme.
Je vous salue
Silvano

martirio di santa caterina

E' in mostra per ora a Santo Stefano protomartire, a Palermo, un quadro di uno Pseudocaravaggio dal titolo "il martirio di Santa CAterina". E' un quadro meraviglioso. In primo piano il corpo di Santa Caterina, disteso a terra, con la testa mozzata da cui esce un rivo di sangue, le gambe tutte girate a sinistra . Il corpo non è composto come potrebbe essere quello di un'Ofelia, ma è ritratto nell'atto di morire con le convulsioni. Illuminato da una luce bianca accecnte, sulla sinistra, si trova il boia, un uomo stacciuto, con due grossi bicipiti. A destra una teoria di persone che guardano. La luce cade su una popolana che illumina anche la fonte di questa luce che proviene tutta da sinistra. Da vedere. costo 2 euro

mercoledì 20 ottobre 2010


poesia#9

In un mondo di tenebra e limone
mi sei apparsa tu,
col tuo sorriso viola e gli occhi da gigante,
recitasti la parte di Mommina,
e guardavo stanco gli occhi assonnati,
mentre la tua foga
ridava all'Assoluto un nuovo nome.

Mi sei apparsa con gli occhi da cerbiatto
e i tuoi capelli amaranto
con la tua voce nasale e afona,
che mi davi comandi
in cagnesco.
Ma io mi abituo
il potere non mi spaventa
anzi lo desidero
come una sciatta mogliettina di provincia.
Nuovo post al sorbetto di limone. E' da un scco che non scrivo. L'omicidio Scazzi è disgustoso.
Viviamo in un mondo di tenebre e la famiglia tradizionale è in piena crisi.
PEr il resto va tuto bene. Oggi ho lo jodatraining, poi avrò le prove di "tre sorelle.org" alle sedici e poi a casa.
Je vous salue
Silvano

lunedì 18 ottobre 2010

LA COMPAGNIA TEATRALE "TEATRO SEI" DIRETTA DA SILVANO BALDI CERCA ATTORI E ATTRICI DA INSERIRE NEL PROPRIO ORGANICO.
PER FISSARE UN PROVINO TELEFONARE AL 3495300796
SILVANO BALDI, DIRECTOR
Oggi è il compleanno di mia sorella Alessandra e io devo archiviare un bel po' di cose. Sono stressatissimo. Civ grida come un pazzo. Sono venuto con lo scooter al lavoro e sta piovendo, insomma una giornata che non promette molto bene. Comunque, je vous salue...

domenica 17 ottobre 2010

poesia#8

Mi sento di metallo,
come una pietra pomice
che si muove
sul selciato
mi sento dada,
en verve...

personal

Aspetto d'andare da Cetty e sono con la Ventura a duemila per far passare la domenica.
Mamma è andata a Caltanissetta e mi ha abbandonato.
Papà manco a dirsi.
In any case c'è la Cetty che mi aspetta e la Ursy che m'ha invitato.
Procedo col lavoro a gonfie vele, coi due romanzi un po' meno, col pianoforte a gonfie vele, con lo Jodatraining un po' meno. BE, non si può fare tutto al meglio! Ora mi comincia pure l'inglese!
In any case, vorrei scrivere un post moderno, nuovo. Ho scaricato Tigre reale di Verga e la caccia di diana di Boccaccio. Oggi ho mangiato coi miei nipoti, li ho trovati fatti grandi e belli.
Beatrice è pazza per la letteratura!
JE vous salue
Silvano

poesia#7

Domenica insonne,
freccette in via Autonomia Siciliana,
sparsi qua e là piccioni morti,
sono più lenti,
monologo della milanese,
impeto distruttivo,
freddo che sale
e te che sei lontana,
illustre e malata di noia,
che mi aspetti in via Milano,
per dirmi ti amo.

sabato 16 ottobre 2010


Finalmente ritrovo il piacere di scrivere sul blog. Sto facendo un casino di cose. Due spettacoli teatrali e un progetto di romanzetto. Poi il lavoro va bene, faccio lo scrittore e il segretario e il regista. Ho fondato un nuovo teatro che ha nome di "teatro sei" in memoria de la stanza N° 6 di Anton Cecov. Grande novella del maestro russo.
Vi saluto e lasciate qualche commento!

martedì 12 ottobre 2010

teatro sei

Sono da Ulla, sto per andare al monolocale, al teatro sei, a Ballarò come volete chiamarlo chiamatelo, per ricevere i miei primi due attori de lo spettacolo tre sorelle.org che debutterà in dicembre al Palab.
Intanto sono emozionatissimo, di fare una cosa mia finalmente, e potermi così sbizzarrire a fare le mie cose.
salut
Silvano

lunedì 11 ottobre 2010

poesia #5

Palermo, scalzata tra un topo e una scaffa,
gotica e perpetua,
indaffarata e assente,
cialtrona e competente,
cercare una parola in via Dante,
ritrovarla in via Malaspina, tra un bistrot
e un gommista.
Palermo dai mille volti,
dalle mille movenze, che s'incunea
tra le esse dei suoi vicoli.
Palermo esterrefatta e stanca
tenera e pervicace,
coi calzolai e gli elettrauti,
i baristi e gli scrittori,
i fotografi e i compositori,
i commercianti travestiti.
Palermo, ultimo suono della campanella.

teatro

Il mio teatro si chiamerà "Teatro Ballarò" proprio perché immerso nel quartiere di Ballarò. Casa nuova è un amore. Ieri ho comperato due piante deliziose con Cetty.
Un alberello e una pianta rossa e verde. Siamo andati dal fioraio vicino il porto.
I miei due romanzi procedono. Sto iniziando anche un testo di teatro che s'intitolerà "sei " in omaggio alla numerologia di Jodorowsky che la trovo splendida.
A chi volesse intraprendere regia (io l'ho fatta col mio maestro Michele Perriera) consiglio: La via dei Tarocchi di Jodorowsky e strutture antropologiche dell'immaginario e i testi di Stanislasky.

Il testo che faremo sarà "tre sorelle.org" scritto da me medesimo credo tre o quattro anni fa. Si tratta di una rivisitazione in chiave psicoanalitica del capolavoro cecoviano. I personaggi da tredici diventano quattro. Si salvano soltanto le tre sorelle (Olga, Mascia e Irina) e l'ufficiale medico. L trama si svolge a casa delle tre sorelle ma si prendono del testo in esame soltanto l'incipit e l'explicit. Nel bel mezzo il plot è contaminato da incursioni letterarie care a me medesimo.
L'infanzia di Cecov è stata piena di sofferenze. Viveva nella miseria e aveva un padre violento. Lui stesso riporta in un suo racconto che il padre lo picchiava da quando si alzava a quando andava a letto. Ora io immagino che le tre sorelle siano violentate fisicamente da tutti i personaggi della guarnigione che prende stanza vicino casa delle tre sorelle. Violentate si, come Cecov da bambino. In effetti le atmosfere di Cecov (parlare del vano e dell'inutile, il rapporto col tempo che passa lento, la noia e l'abbrutimento, la volontà di cambiare vita) traspaiono tutte ma sono corroborate da questa confessione che fanno di essere state violentate a turno da tutti i componenti della famiglia.
Un ritorno del rimosso, per dirla con Francesco Orlando, in piena regola. E' come se dalle parole delle tre sorelle promanasse un sentore di violenze ancestrli, di botte prese da orbi, da un padre maledetto, e questo l'ho trasposto in scena!

domenica 10 ottobre 2010

domenica

Sto passando a prendere Cetty, andiamo nella casa nuova. Sarà bello. Vorrei potermi collegare anche da lì. Mi sa che oggi chiamo G*** per riuscire a connettermi.
Giornate piacevoli. Ho ripreso gusto a fare le cose che facevo da ragazzino cioè letteratura, musica e teatro. Le tre grandi mie passioni. Il teatro lo farò a vicolo Casa Professa. Mi aspetto di conoscere grandi attori con cui poter instaurare un rapporto di lavoro proficuo e stimolante.
Intanto continuo lo studio del pianoforte e dello Yodatraining.
Leggo Cecov, morto a 44 anni e penso sempre a Massi. A quanto avrebbe potuto ancora vivere.
Vi saluto
Silvano

sabato 9 ottobre 2010

Bach

Sto affrontando un'aria di Bach, veramente bella, l'aria sulla quarta corda trascritta per pianoforte. E' stato il compito del mio prof di pianoforte. E' incredibile costatare come le mani, studiate separatamente poi si uniscano in un suono meraviglioso.
Mi vengono in mente i miei morti. Margherita, Gigliola, Massimo, Lucio. Che ci posso fare?
Adesso su bearshare stanno mandando un pezzo di musica anglosassone che ho scaricato tempo addietro. Mi fa piacere che siate una ventina al giorno a leggermi.
ciao

trame

Finalmente l'ispirazione! Era da tampo che non scrivevo sul blog. Sono bloccato sul romanzo. Il personaggio del meccanico vedovo con la figlia innamorata di lui mi sta un po' stretto. Vorrei allargare il tiro. tipo meccanico che poi apre una concessionaria e lei trova in Attilio l'amore della sua vita. Ma la catastrofè, il rivolgimento? Be può essere un rivolgimento di siffatto tipo. Lei va a vivere a Parigi con Attilio e fanno una famiglia mentre lui muore di vecchiaia a Palermo.
Riguardo poi, il romanzo scritto con i personaggi come lettere dell'alfabeto devo cominciare ancora ad aprirlo. Per ora è tuto vi bacio
Silvano
Ho affittato casa nuova ma non mi prende il blog, sono inkazzatissimo. Per il resto è venuto Lollo e se n'è andato subito dopo. Ho avuto screzi con mamma, Cetty è in depressione. Insomma un vero disastro. Epuure capita. Bisogna tocare il fondo per rialzarsi (me lo dicevano tutti) e ora spero di riprendermi. Ciao

giovedì 7 ottobre 2010

a chi lo sa

Desinasti
è vero
con una foga da preraffaellita
i tuoi colori erano sbiaditi
come un Giotto in rovina
alzavi la mano e me la tendevi
in un turbinare bianco di oggetti,
una tenda, un peluche,
una palla di crinoline.

poesia#3

Lo squallore e l'ignoranza
di certe persone
hanno condizionato per un poco
la mia esistenza. Mi hanno
fatto azzuffare col mio maestro Michele,
poi la fine.
Ora sono circondato da persone belle
che mi giudicano per quel che sono
e me ne compiaccio.
C'è di nuovo Lollo, sono contentissimo.
siamo a casa mia. Oggi pomeriggio andremo da Ursulina, verso le tre.
ciao

sgruoat

Quello che vedete qui sotto è un quadro di Guttuso sul sacro, in mostra a Palermo all'albergo delle povere.
Le strade sono già piene di macchine e fumo. Mi appresto ad andare al lavoro.
Oggi devo andare in banca. Per il resto non ho sport.
Penso che studierò un po' il pianoforte e andrò con Lollo da Ursulina.
Stnotte Cetty ha dormito da me. E' stato bello svegliarsi con lei.

mercoledì 6 ottobre 2010

due trame di romanzo

Non scrivo post da secoli e ne sento la mancanza. Sto iniziando due romanzi.
Uno è incentrato sulla figura di Manlio, un impiegato in un negozio di pietre preziose che a un certo punto viene tradito dalla sua Sophie e diventa omosessuale. Poi viene mandato ad Amsterdam per acquistare un diamante e frequenta locali per gay e coffeshop per poi tornare a Roma per aprire un negozio tutto suo. Qui incontra Rita che gli offre momenti di straordinario amore. Negozio e amore trionfano ma a un certo punto viene contattato da Bob, un amico di Amsterdam che gli confessa di volersi suicidare per lui. torna ad Amsterdam e lo destituisce dal proposito. Qui sosta dinanzi l'hotel dove si suicidò chet Baker. Tornato a Roma, poiché lui e rita non possono avere figli si affida alla fecondazione in vitro e cresce una famiglia bellissima (il bambino si chiamerà Antonio) finché, un giorno, dopo aver chiuso il negozio viene investito da una Simca verde amaranto e muore.
L'altro è incentrato sulla figura di Renato, un elettricista vedovo con una figlia che adora, Ester, con la quale scorazza in lungo e in largo per Palermo. a un certo punto si scopre che ester è uscita da una poesia di Montale e che le sue sono solo fantasticherie. contuerà a descrivere Palermo solo, e gli altri lo crederanno matto. Quando finalmente si decide a comperare una macchina fotografica per fotografare la sua tanto amata città acquista fama. Lo chiamano a Parigi per una mostra e lui ci va contento e soddisfatto. A Parigi frequanta Bistrot, café literaires e trattorie. Vi incontra un certo Paul col quale inizierà una intensa relazione di amicizia. A un certo punto a paul viene diagnosticato un cancro al fegato. Lui decide di seguirlo nella malattia e mette su l'officina a Parigi in una traversa di Rue de Rivoli. Qui camperà fino a 88 anni.




Sophie


Manlio

Le otto e otto, che bello indugiare sul da farsi. E' come uno stato di limbo e incoscienza. Dove i sogni si fanno più vivi, le notizie arivano in lontananza e si pensa al da farsi.
Penso che nei momenti morti scriverò.
Fisso sulla carta il pensiero di questi ultimi mesi. E' libero e bello come una fionda, come un arco teso.
Sto leggendo ancora V., certe volte è un po' noioso. Oggi pomeriggio andrò da Ursulina. Spero ci sia anche Cetty. Poi alle diciotto e trenta ho la lezione di danza. Yodatraining. Così la chiamano. E' uno stretching danzato.
Bisogna amare l'uomo per poterlo raccontare. Amarlo profondamente. Non gettarsi occhiate di odio in mezzo alla strada, ma di amore, amore complice, etero e omo sessuale. E invece certe mattine, Palermo sembra così aggressiva. Uno pensa al bene comune, e l'altro guarda subito in cagnesco, come se avessi indossato un burqua.
Il ritmo delle parole deve essere denso, sinuoso per una buona scrittura, corposo come quello di Ungaretti, leggero come quello di Tondelli, profondo come quello di Arbasino e Dostoevsky, solare come quello di Pirandello. Se no che stile è. Pieno di linguaggio parlato come quello di Camilleri e Cubito.
Le mie casse nuove sono proprio una figata. Ho afittato casa nuova.
Sono stato di pessimo umore ieri, forse perché ho pagato la caparra, e la realtà mi toglieva soldi che avrei potuto destinare al computer nuovo.
Sono un borghese viziato, prendetemi per quello che sono, non un altro. Uno con un lavoro stabile e bellissimo.
Manlio stava per grattarsi la schiena quando arrivò la padrona di casa.
devi darmi trecentotrenta euro, così è deciso.
Subito signora, le risposi.
E in sacocia mi rimanevano duecento euro dello stipendio. che fare? Comperare il computer nuovo o scorpacciare e mangiare e *** per due giorni. Per il resto di due giorni. E se quei due giorni si riducessero a uno, pensavo, non sarebbe la stessa cosa. E intanto avrei il computer e il vizio. Il bello e il brutto, come si dice.
Manlio è una persona a modo e decisa. Fa il commerciante di pietre preziose, un lavoro ereditato da quello di suo padre. Anche il padre di Manlio era commerciante di pietre preziose e questo lo rincuorava.
Di statura media, Manlio teneva i capelli corti come un pischello napoletano.
Certe volte andava a teatro con un'amica di nome Sophie e lì si scambiavano tenerezze infinite. Una volta si baciarono pure. Era il 1999.
Voglio continuare a legere le mie tesi di letteratura, una volta disse Manlio a Sophie.
E dacci un'occhiata, può darsi che ti venga qualche ispirazione.
Per l'ispirazione mi lego alla bieca realtà, quella che si incontra ogni momento del giorno.
Se per te va bene così!
Allora leggeremo quello che Ungaretti pensava di Valery. Ho deciso.
S'era fatto tardi. Il sole delle nove del mattino era completamente coperto da una nuvolaglia sottile e alta.
Monte Pellegrino aveva la nebbia sopra.
-come intitoleremo il nostro romanzo, fece a un tratto lei.
E io: Dispetto.
Va bene mi piace, ma di chi parlerà.
Parlerà di me e te, assieme come due innamorati.
Gli arcani saranno soltanto gli arcani dei tarocchi.
Va bene, mi piace, così metteremo a frutto le nostre conoscenze.
Ruota della fortuna, carro, stelle, luna, sole, e poi innamorati, papa, imperatore, imperatrice, appeso.
Che dire dell'appeso e del matto e del mago.
Il matto e il mago sono la stessa cosa
Hai ragione, Sophie, si chiamano il bateleur.
Sono gli arcani. L'appeso sarà lo sfigato, il limbo da cui non sappiamo districarci certe giornate, la dipendenza da qualisasi cosa. La ruota della vita, il quotidiano come amano dire oggi. Il quotidiano.
La ruota della fortuna sarano gli eventi che passano senza tanti complimenti. Senza tante attenzioni, per così dire. E la realtà stessa, il tempo in una parola.
Il mago sarà l'eroe. Anche l'imperatore può essere l'eroe, e l'imperatrice l'eroina.
Oppositori: il papa e la morte che per me sono due carte negative.
Il carro e la forza ci guideranno nella nostra impresa.
I rumore, in città, si facevano via via più presenti. Anhe la musica era cambiata. Si inneggiava al fare.
-voglio disfare, fece a un tratto Sophie, disfare qualsiasi cosa.
Meglio non fare, come diceva Nietsche. Non fare. stare in quello stato dell'essere che pensa se stesso.

alba

E' buio
brancolano il cane e l'uomo
appesi a un desiderio
E' poca luce
e il cane e l'uomo cominciano a osservarsi.
E' l'alba
la televisione accesa,
incidenti, fango, acqua potabile
tossici, morti, disastri ecologici.
Sono le otto, scendo.

martedì 5 ottobre 2010

Eravamo tutti costipati nella metro.
Eravamo scesi a Vittorio, dove la linea A si ricongiunge con la B.
Avevamo dei fogli in mano e l'I pod dentro le orecchie. A un tratto passano tre suore, poi un militare in divisa, tre ragazzi alticci.
La metro arriva puntualissima. Swooooooom, prima curva, swooooooom, seconda curva. La prossima stazione è Laurentina, poi Circo Massimo e ancora Spagna.
Siamo tutti costipati. A un tratto un signore dall'aria distinta si avvicina e comincia a scrutarmi.
Scusi, egregio signore, mi saprebbe dire l'ora?
Sono le otto e trenta, rispondo.
Lei ha un'aria simpatica.
Lusingato
Potrebbe darmi cento euro?
A questo punto trasalisco.
Non le ho, gli dico
Il signore comincia a guardarmi strano, non sembra sia armato. Scendo alla fermata successiva e il mio respiro comincia a farsi ansimante.
Svoltano l'angolo tre ragazze dall'aria annoiata. Sono tutte e tre vestite allo stesso modo, portano i capelli liscissimi.
Sembra siano la versione maschile degli Emo.

Londra

Ancora due parole sul duca. Ellington. Un genio. La sua musica così avvolgente mi riporta indietro con la memoria. A quel lontano 94, nel bel mezzo di un affollatissimo ascensore per la metropolitana di Charing Cross. Ero a Londra e mi divertivo come un matto. Scoprivo una città vera, cosmopolita, non devastata come Palermo ma funzionante, efficiente.
Vi tornai poi ancora molte volte ma l'immagine di quell'ascensore pieno di gente con pacchi e pacchetti mi resterà sempre impressa nella memoria. Come un sogno, un miraggio, un'allucinazione.

piccola storia d'amore

Torno a casa. Incontro un melo. Lo osservo. La situazione al lavoro non è stata delle migliori. NErvosismi su nervosismi. La segretaria che se la prende con l'assistente tecnico e viceversa.
Cose che passano, mi dico, e intanto scappo. Accendo il motorino. Una brusca frenata fa si che non mi vada a spaccare la faccia contro un tir. Arrivo, dopo un'ora di traffico, a casa. Qui sono solo e prendo in mano il mio computer per scrivere sul blog.
Rita accusa momenti di malumore, anch'ella. E0 seduta sul divano e sta leggendo il suo amato Ungaretti.
Non esci stasera, mi fa
No, Palermo mi opprime, rispondo.
E allora?
Tutt'al più vado a fare una passeggiata allo Zen.
Ok, così mi piaci.
GRazie, Rita, oggi sei un vero schianto.
Ci sfioriamo le faccie, lei ha un leggiero velo di cipria che le copre l'epidermide. Le tocco ancora i capelli, poi i seni, poi le cosce. Lei fa altrettanto. Cadiamo a letto abbracciati.
L'altro ieri, nei tarocchi, m'è uscito l'innamorato.
Sto con lei per un'ora buona, senza tanti salamelecchi ma con una gran voglia di fare l'amore. Lo facciamo. Penetro la sua vagina con tatto e delicatezza.
Dopo un po' ci alziamo.
E adesso?, fa lei.
Andiamo a dormire, rispondo, domani ci aspetterà una giornata piena di lavoro.
Ma se non fai altro che scricare posta?
Non si sa mai, gli ordini certe volte arivano improvisi e perentori.
Hai ragione, ma a me d'andare a leto non va proprio. M'accendo una sigaretta piuttosto.
Sai, le dico, oggi a scuola è passato un corso per smettere di fumare.
Stronzate, non voglio smettere
Diventerai tutta una ruga.
Fanculo le rughe, mi rispondo, ho ben altro a cui pensare.

Anoressica si suicida, uomo senza lavoro si suicida, che inferno! E' possibile! Apro questa mattina del 5 Ottobre con queste due notizie disastrose. Intanto a Prato si contano due morti per il maltempo e la Liguria è sott'acqua.
Così si apre questa giornata. Sto per andare al lavoro dove scaricherò la posta per la preside e farò qualcos'altro.
In any case forse lo sciopero dell'8 lo faccio!
Ieri lezione di danza splendida, streaching pazzesco e qualche coreografia graziosissima. La maestra è un sogno, mi tiene molto sott'occhio. La lezione di piano, in vece, è stata un disastro, devo ripetere tutto tranne una cosa. Un arpeggio nuovo!
ciao

lunedì 4 ottobre 2010

tempo

Certe volte appaiono dei pensieri spappolati che non sai riprendere dalla memoria. Pensieri sfilacciati, che si accumulano in matasse informi, di cui a mala pena riesci a vedere il filo. Il filo, in questo caso, è come sempre il rapporto col tempo. Vasta ha pagine belle su questo argomento, io tenterò di descrivere la percezione del pensiero del tempo.
Vi si arriva quando la memoria si aggroviglia su se stessa ( e questo fu l'argomento del mio libello di teatro degli anni '90), non riesce a tirarsi su.
Bene. ma la matassa? Eravamo arrivati che è una nebulosa informe, che comprende tutte le incombenze che occorrono durante il penoso giorno. Quella che sbrigherò subito sarà quella di andare da Randazzo a vedere quanto costa un computer portatile per la mia casa nuova, poi andrò per via Notarbartolo e finalmente allo Stage per la lezione di danza.
Lo Stage è un locale molto carino sito in via Laurana, dove si balla. E io danzerò per voi sulle musiche di una danza africana, e mi ricorderò di voi, trentacinque lettori, che manzonianamente mi seguite, per queste vie erte e tortuose della scrittura creativa.
Baci

post

Nuovo post subito prima della lezione di pianoforte. Il trafico congestionante di palermo mi opprime. Comunque. La casa è un sogno. Coi vetri anti rumore e un balconcino delizioso che dà su un vicolo. La padrona di casa mi è sembrata una persona a modo, corretta e dolce.

casa2

Sono a casa, finalmente. Dopo una giornata di lavoro mediocre (non vedevo l'ora che le ore passassero, soprattutto le ultime) ora devo fare una sporta di incombenze.
Lasciare il motore dal meccanico, vedere la casa, fare la lezione di pianoforte, andare a jodatraining. Spero di avere il tempo per passare da Ursulina.
Leggo ancora Vasta e mi piace la descrizione dei siciliani dall'alto di una amata Torino, dove vive.
Ascolto Lou Reed, la cui voce mi affascina e piace a tal punto che mi vien difficile spegnere Bearshare.
La signora della porta acanto russa, la sento. E la cameriera strascina i piedi, la sento.
Come vorrei esser sordo per oggi!
Silvano

cezanne

Cezanne come parossismo dei sensi, aggaddi al lavoro. Non parlate male di nessuno, vi prego, non lo sopporto. Parlano tutti male della ***, perché? Forse è la sindrome dell'impiegato.

domenica 3 ottobre 2010

Clof, clop, clock,
cloffete,
cloppete,
clocchete,
chchch... 5
È giù,
nel cortile,
la povera
fontana
malata; 10
che spasimo!
sentirla
tossire.
Tossisce,
tossisce, 15
un poco
si tace...
di nuovo
tossisce.
Mia povera 20
fontana,
il male
che hai
il core
mi preme. 25
Si tace,
non getta
più nulla.
Si tace,
non s'ode 30
romore
di sorta,
che forse
che forse
sia morta? 35
Orrore!
Ah! no.
Rieccola,
ancora
tossisce. 40
Clof, clop, cloch,
cloffete,
cloppete,
clocchete,
chchch… 45
La tisi
l'uccide.
Dio santo,
quel suo
eterno 50
tossire
mi fa
morire,
un poco
va bene, 55
ma tanto...
Che lagno!
Ma Habel!
Vittoria!
Andate, 60
correte,
chiudete
la fonte,
mi uccide
quel suo 65
eterno
tossire!
Andate,
mettete
qualcosa 70
per farla
finire,
magari…
magari
morire. 75
Madonna!
Gesù!
Non più!
Non più.
Mia povera 80
fontana,
col male
che hai,
finisci
vedrai, 85
che uccidi
me pure.
Clof, clop, cloch,
cloffete,
cloppete, 90
clocchete,
chchch…

c

L'indolenza di C. mi disgusta. Aveva detto che veniva a casa per pranzare. Ha ritrattato tutto come una pentita. Il sole di Sicilia quest'oggi è davvero luminoso. Leggo Vasta ma dopo un po' mi rattrista. Penso che sia uno stile nichilista. La mia professoressa del liceo lo diceva sempre, tenetevi lontani dai nichilisti, dai cavalieri del nulla, come li chiamava un titolo di un libro, e a un tratto sento di apparentarmi con quest'ottica. La professoressa del liceo era una cristiana, la chiamavamo bigotta, ma era molto brava. Si atteneva al programma in maniera scrupolosa. Una volta mi fece stilare la lista di autori che avremmo dovuto portare agli esami.
Oggi alla tele danno tutti tanti consigli. Non ne seguirò neanche uno. Mi voglio gustare a fondo il tg uno dove parlano del papa a Palermo.
C. sta in una stanzetta al quarto piano di un palazzo fascista, nel pieno del centro storico della città.
Certe volte, il vuoto che percepiamo è un risultato di invidie, gelosie e presunzioni che l'essere umano genera nel corso della sua vita.

Lollo

Sento Lorenzo da Sciacca. Forse non viene più, forse starà una settimana a casa mia, nel mio nuovo monolocale.
Mi sento rincuorato perché sta venendo Cetty, per pranzare assieme. I rapporti con maman per ora sono disastrosi. Ne mette sempre una in mezzo.
Ho visto Palermo in televisione e mi ha fatto una certa emozione. Il blu accecante del cielo, il palco tutto bianco e i fedeli che accorevano numerosi da ogni parte della Sicilia.
Per ora sto leggendo Spaesamento di Giorgio Vasta, un libro bello, che mi sta prendendo e di cui ora vado a spulciare qualche pagina. Je vous salue
Silvano


Voglio andare a Parigi con Cetty. Con la Ryanair da Trapani. Sono indeciso se andarci a fine Ottobre o a fine Novembre. A secondo del costo dei biglietti!
Per il momento vi lascio una poesia ungarettiana:

Allodole di senso
voragini di allegria,
catacombe di noia,
com'è profonda la vita e
come sa essere superficiale.
A me piace quand'è profonda!

Papa

Ho chiamato Ulla, è a fare colazione col suo Dante. Oggi, a Palermo, c'è il Papa.
Le strade saranno tutte chiuse e il disagio sarà notevole. Ho visto La Cecla in televisione, su Rai Uno, e la cosa mi ha fatto molto piacere.
Ora sto con Maman che come sempre è inkazzata con me. Non so che farò per la domenica. Certamente andrò a casa di Cetty, strade permettendo e poi mangerò con Mamy.
Sono sempre stato molto riverente verso i miei genitori. Dal padre ho avuto soltanto mortificazioni, dalla madre amore e benevolenza vera.
Alla televisione danno un balletto sulle note del waka waka shakiriano, una cosa un po' tascia come dire, ma piacevole. Piacevole, per questa domenica mattina che si sta facendo sempre più foriera di cose belle.
Adoro il mio blog. E' come se mi facesse esercitare nella scrittura dando libero sfogo ai miei desideri scrittori.
Ho comperato le poesie di Giuseppe Ungaretti, sono d'una brevità fulminante e al contempo belle e sane. Scritte durante la prima e la seconda guerra mondiale, si vede che risentono delle ristrettezze della guerra.
Per ora vi saluto
Una bacio Silvano

sabato 2 ottobre 2010

casa

M'affitto una casa, finalmente. Sarà in via Casa Professa.


Sono in preda a parossisimi
di sensi. Che vorticano qua e là,
in un turbinare di voci riconosco la tua:
è roca, come d'amaranto.

rinchiusa, come un cinghiale matto,
nel tuo loft, via Milano,
starai aspettando la mia stola di piume bianche
che ti protegga dall'avvenire infausto
di certe giornate stanche.

un trovatore

Fortz chausa es que tot lo major dan
e·l major dol, las! qu’ieu anc mais agues,
e so don dei tostemps planher ploran,
m’aven a dir en chantan e retraire,
car selh qu’era de valor caps e paire,
lo rics valens Richartz, reys dels Engles,
es mortz; ai Dieus! quals perd’e quals dans es!
quant estrangz motz, quan salvatge a auzir!
Ben a dur cor totz hom qu’o pot suffrir.

II Mortz es lo reys, e son passat mil an
qu’anc tan pros hom no fo ni no·l vis res,
ni mais non er nulhs hom del sieu semblan,
tan larcs, tan pros, tan arditz, tals donaire;
qu’Alichandres, lo reys que venquet Daire,
no cre que tan dones ni tan mezes
ni anc Charles ni Artus tan valgues,
qu’a tot lo mon se fes, qui·n vol ver dir,
als us doptar et als autres grazir.

[I. Cosa dura è che tutto il maggior danno e il più grande dolore, ahimé, ch’io mai avessi, e ciò che dovrò sempre compiangere lacrimando, lo debba dire e divulgare cantando, perché quello che fu cima e padre di valore, il potente e valoroso Riccardo, re degli Inglesi, è morto; ahi Dio, che perdita e che danno! che parola strana, quanto aspra da udire! Certo ha il cuore duro chiunque riesce a sopportarlo. II. Morto è il re, e sono passati mille anni da quando è esistito o si sia visto un uomo così prode; e non ci sarà mai nessuno che gli assomigli, così generoso, prode, ardito, pronto a donare; non credo che Alessandro, il re che sconfisse Dario, elargisse e spendesse tanto, e nemmeno che Carlo (Magno) o Artù valessero tanto, perché in tutto il mondo, a dir la verità, si fece temere dagli uni e elogiare dagli altri.]


lettera

Roso dai tuoi sentimenti di fanciullo,
ancora mi accorgo di non trovare una strada maestra per l'avvenire. Sarà difficile, arduo? Intanto ho fatto molte cose, ma il poeta è quella che mi riesce meglio. Rincorro un idioma parlato e al contempo surreale. Universale ma al contempo particolare. Mi rivedo curvo su un quadernetto a studiare, anche se poi il riconoscimento-uomo sparì per sempre. Una domenica di Novembre dell''86.
Il cuoco l'ho fatto, il libraio, l'inventore, l'attore, il regista, il flautista, il professore, il segretario (ultima meta) è quello che mi si addiceva meglio. Conto i bambini che devono scolarizzarsi.
Intabulo lettere, raccolgo incipitari, controllo le assenze, parlo coi genitori. E' una cosa che mi riesce bene. Non so perchè. E intanto rincorro l'idea di un razzo che ci porti quando vogliamo nelle città più amate. Una domenica a Monaco e l'altra a Parigi, una a Londra e l'altra a Los Angeles.

poesia#3

ora siamo tre amici
che si rincorrono
tra pranzi e merende assolate
dai raggi di Palermo,
crocevia di culture.
Piazza Vigliena,
erbivendoli in livrea
occorrono alle mie giornate
piene di solitudine
e rancori
droghieri dall'aria stanca
occorrono alla disperazione
di una periferia calda
e importante, ma deserta
come deserto è il mondo
che ci stiamo costruendo.

Una nuvola, più in là,
occhieggia al meriggio incolore
e ancora vedo una casetta
stretta tra un negozio di pellami
e una chiesa che m'ha visto
comunicare con Dio

basterà a redimere
la nervosa incoscienza
di certe mattine
vuote di appoggi
e buie come gole
insanguinate?

poesia#2

Tremo di passione
a ricordare il sussulto insonne
dell'uggiosa Pasquetta
in via Castrofilippo.

Gomorra

Ieri ho visto finalmente Gomorra. Film crudo ma bello. Le movenze e gli atteggiamenti dei napoletani li ritrovo anche nella mia terra. Napoli e Palermo si somigliano molto in questo.
Ho trovato gli attori d'una bravura eccezionale. Intanto mi sto afittando un monovano dalle parti di Ballarò per scrivere lì in santa pace.

poesia#1

Mi ricordo il tuo sorriso
che m'ha aperto voragini di senso
mi trovavo a Parigi
in un loft scompigliato
con l'amico Francesco
che mi faceva vedere le
diapositive su Federico II.

venerdì 1 ottobre 2010

da Ulla

Sono da Ulla, sto per andare da Franz, il bello. Il mio personaggio di Him, lo spettacolo che feci per il grande e compianto Michele Perriera. Francesco è stato anche alunno di Michele Perriera. Era bravissimo. Le performance che faceva insieme con Clara sono restate memorabili.
Oggi un giorno strano.
Cominciato e finito senza la presenza di maman. Mi sento meglio, come ringiovanito e rinato.
La mattina, al lavoro, è stata una passeggiata. L'alba, prima del lavoro, sebben foriera di paure, è passata liscia come una mela.
Poi ho mangiato a casa con Carmela, ora sono da Ulla che è sempre così carina e simpatica. Una sua amica se ne sta andando, è bello vedere la casa piena di amici.
In fondo Palermo è piccola. Ulla mi parla dei personaggi che conosciamo entrambi, quelli della Vucciria. Oggi Mauro mi ha detto che va a parigi, sono contento per lui. E' bello constatare come i palermitani si muovano liberamente in giro per l'Europa.
Pietas sarà la parola del prossimo millennio, come d'altra parte lo è stata per i millenni che ci hanno preceduto e per quello in cui stiamo vivendo. la pietas del pius Aenes che va in lungo e in largo per l'Italia. Alle spalle non avrò mai un Anchise degno perché totalmente assente e menefreghista.

inizio

Primo ottobre, nuovo mese, e nuovi intendimenti.
Sto scrivendo da scuola. Ciao

giovedì 30 settembre 2010

Una sola poesia
per il mio test da inlingua.
Un solo bacio potrà
farmi risollevare da tante pretese.

Devo andare
anche se sono vecchia
devo andare al test d'inglese
per certificare un'appartenenza
geografica e multiculturale.
Il potere è degli anglosassoni
che lo gestiscono
con nonchalance
e parsimonia.
Chissà che livello farò.
Intanto la casa di U.
cade a pezzi,
entra acqua a fiumi
- dice dall'altra stanza -
e intanto io arrivo
ancora una volta
in ritardo.

poesia #3

Vorrei averti grazia
per una sonata di piano
col maestro biondo
che centellina il tempo
e intanto questo scorre
e van colui le torme delle cure,
e io sto bene
come una fanciulla alla sua prima uscita,
e sono stanco della stanchezza degli altri.

concerto per tromba di Haydn

Sto ascoltando il concerto per tromba di Haydn, di una maestosa bellezza.
Non so di chi sia la tromba ma è eseguito molto bene. Ora sto scendendo. Vado a Pezzingoli da Serenella. Per una bella scorpaciata di loti.
Ho preso un giorno di malattia dal lavoro, troppo stressato.
In casa c'è Jesus, un filippino che viene a farci le pulizie. Grazie Fernanda di aver lasciato almeno un commento a un mio post. Mi sto acorgendo che le persone sono avare di commenti. Mi dò due spiegazioni. O sono "no comment" oppure i post sono così belli che non v'è nulla da commentare.
Domenica il papa sarà a Palermo, nella spianata del foro italico e a Piazza Politeama.

mercoledì 29 settembre 2010

L'infanta di Spagna, per una giornata ch'ha tutta da venire. Farò la lezione di contemporaneo e poi lo jodatraining. Intanto ascolto Elisa alla radio che è di una noja allucinante.
Però lo show di Caponetto non è male. Ho il naso che mi cola sempre, mi son preso un brutto raffreddore. Intanto scrivo dal lavoro dove c'è un momento morto.
In any case, je vous salue.
Silvano
alzato prestissimo, alle cinque e mezzo. Mi si sta rompendo anche la sedia. Vi saluto che scappo al lavoro.
Bye Bye Silvano

martedì 28 settembre 2010

ode

Voglio dirvi come s'èm fatta bella Ursula,
la vedo da questa finestra,
impallidire col suo mondo in rivolta,
in tempesta, da scorpione innamorato,
come un'effigie sacra sul tuo volto,
oggi, bendato,
mi sei sembrato il limitare dell'assurdo,
in ogni senso, t'ho traslato.
ma ora voglio continuare a parlare
di Ursulina bella, e com'è berlinese.


2
Ho rivisto l'Autunno,
da H&M, coi commessi biondissimi
e spelacchiati e le cose
belle e a poco prezzo, finalmente
una politica per i diseredati dell'euro.

3
T'invoco, materna mia terra,
luna d'oltremare,
proteggimi dagli abbandoni.

bambini

Le movenze, la parlata del figlio di Ulla, tre anni, mi riportano indietro con la memoria. Mi fanno andare indietro come un matto. Ai miei tempi. Anch'io vedevo il mondo dal di sopra di un divano. Anch'io mi stupivo dei grandi e volevo imitare le loro movenze.
Ora sono da Ursulina, con Dante che mi fa una tenerezza terribile. Sta lallando, cioè dicendo delle cose senza senso. Anche Massi certe volte diceva, e scriveva, delle cose senza senso. Io, una volta, m'inventai persino una scrittura, una silvanoimide, senza senso. Erano parole inventate che fuoriuscivano dall'inconscio, forse per sopperire alla sovrabbondanza di stimoli che allora ci arrivavano. Era il momento del boom della televisione. Ancora l'avvento dei computer non s'era realizzato.
Ora osservo le lettere come da un'angolazione. Sono illuminate dal riflesso della luce del computer sui tasti. E' come se ci volessero dire, noi vi amiamo, vi condurremo al secolo successivo, senza tanti complimenti. Forse ho capito proprio ora perché abbia fatto lettere. Per quest'allucinazione della lettera in sé.
Chissà come sarà il secolo successivo. Se pieno d'arte o vuoto d'arte. noi non ci saremo e non potremo sapere.
In any case, je vous salue, anzi je vous donnerai une poeme dans quelques istant.
Silvain
Ascolto sempre Radio tre
come un mitomane,
come il cieco che ha telefonato poco fa.
Com'era contento!

poesia

Mi incanto
nei pensieri da ballerino. Ora un gatto
accarezza la mia anima di passeggiero.
Mi volto all'impossibile,
uno spechio che mi rimanda
le sbornie della notte,
uno scandaglio gentile che passa dagli altri,
un non detto miracoloso,
una porta chiusa,
un odore di tanfo in cantina.

Ahi come le cose si rassemblano tra loro
e si compenetrano. Il bello
è brutto e il brutto è bello.

resoconto

Vedo una casettina tutta linda e pulita da vent'anni, qui, dal mio balcone.
Ha i colora rosa confetto dei tetti di Palermo. E le finestre con le ringhiere marroni che sembrano di cartapesta. Dinanzi a me c'è un ibiscus centenario. Una magnolia ricevuta in eredità e due poltrone.
Questa casetta linda e pulita per me era un trauma da picolo. La vedevo con noia, con rassegnazione, con uniformità bassa, per così dire. Ora invece la vedo foriera di tanti avvenimenti e cose belle. Come cambiamo! L'ho detto ieri a una mia amica, cambiamo sempre e le cose che certe volte appaiono normali, certe giornate sono investite da una luce tutta particolare.
Siamo destinati al cambiamento, alla rivoluzione. Fisica e mentale. Certe sere vorrei non pensarci! Eppure per adesso la vita mi va bene. Ho un lavoro e niente di cui lamentarmi. Tre amiche fidate e un amico un po' matto che dà sempre di testa. Un padre totalmente assente e una sorella pure. In any case, ho detto già troppo di me. Vi saluto
Silvano

lunedì 27 settembre 2010

Fatto la lezione di pianoforte, sono felicissimo. E' andata bene per la parte tecnica, un po' meno per la parte meramente strumentale. (Bach e Mozart).
Ora c'è qui Cettina, con la quale ho finalmente ritrovato il dialogo (muto) e sono felice per questo.
Devo andare a comperarmi un metronomo digitale da 15 euro.
Per il resto, tra un po' ho la lezione di danza.
Giorni pesanti, con Lollo in ospedale.
guardare in alto
per non impazzire di noia
sollevarsi come per un jeté
e un plié
andare a scuola
a scuola di danza
a scuola di pianoforte.

domenica 26 settembre 2010

manifesto del futurismo

1. Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità.

2. Il coraggio, l'audacia, la ribellione, saranno elementi essenziali della nostra poesia.

3. La letteratura esaltò fino ad oggi l'immobilità pensosa, l'estasi e il sonno. Noi vogliamo esaltare il movimento aggressivo, l'insonnia febbrile, il passo di corsa, il salto mortale, lo schiaffo ed il pugno.

4. Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova: la bellezza della velocità. Un automobile da corsa col suo cofano adorno di grossi tubi simili a serpenti dall'alito esplosivo... un automobile ruggente, che sembra correre sulla mitraglia, è più bello della Vittoria di Samotracia.

5. Noi vogliamo inneggiare all'uomo che tiene il volante, la cui asta ideale attraversa la Terra, lanciata a corsa, essa pure, sul circuito della sua orbita.

6, Bisogna che il poeta si prodighi, con ardore, sfarzo e munificenza, per aumentare l'entusiastico fervore degli elementi primordiali.

7. Non v'è più bellezza, se non nella lotta. Nessuna opera che non abbia un carattere aggressivo può essere un capolavoro. La poesia deve essere concepita come un violento assalto contro le forze ignote, per ridurle a prostrarsi davanti all'uomo.

8. Noi siamo sul promontorio estremo dei secoli!... Perché dovremmo guardarci alle spalle, se vogliamo sfondare le misteriose porte dell'Impossibile? Il Tempo e lo Spazio morirono ieri. Noi viviamo già nell'assoluto, poiché abbiamo già creata l'eterna velocità onnipresente.

9. Noi vogliamo glorificare la guerra - sola igiene del mondo - il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore dei libertari, le belle idee per cui si muore e il disprezzo della donna.

10. Noi vogliamo distruggere i musei, le biblioteche, le accademie d'ogni specie, e combattere contro il moralismo, il femminismo e contro ogni viltà opportunistica o utilitaria.

11. Noi canteremo le grandi folle agitate dal lavoro, dal piacere o dalla sommossa: canteremo le maree multicolori o polifoniche delle rivoluzioni nelle capitali moderne; canteremo il vibrante fervore notturno degli arsenali e dei cantieri incendiati da violente lune elettriche; le stazioni ingorde, divoratrici di serpi che fumano; le officine appese alle nuvole pei contorti fili dei loro fumi; i ponti simili a ginnasti giganti che scavalcano i fiumi, balenanti al sole con un luccichio di coltelli; i piroscafi avventurosi che fiutano l'orizzonte, le locomotive dall'ampio petto, che scalpitano sulle rotaie, come enormi cavalli d'acciaio imbrigliati di tubi, e il volo scivolante degli aeroplani, la cui elica garrisce al vento come una bandiera e sembra applaudire come una folla entusiasta.

sabato 25 settembre 2010

secoli

Nostro Novecento, così bistrattato, urlato, distrutto. Eppure c'ha dato Pirandello e l'ultimissimo Pascoli, c'ha dato Ungaretti e Tondelli, Arbasino e Saba. Secolo buio, introspettivo, secolo di Freud e Einstein. E ora questo nostro duemila, così aspettato, così atteso, eppure ancora così vuoto, così annoiato.

venerdì 24 settembre 2010

E' andato via or ora Ninuzzo. Mi ha fatto piacerissimo la sua visita. Era rasato, con gli occhi amorevoli, di chi ti ha pensato.
Voglio coltivare maggiormente la sua amicizia, mi piace. Siamo simili. Tutt'e due un po' sballati.
Ritorno dall'aver suonato un pezzo di Bach fantastico. Il preludio n 1 del clavicembalo ben temperato. Lunedì ho la lezione di piano e non voglio farmi trovare impreparato. Intanto penso di non iscrivermi più all'università. Troppi cavilli burocratici cui non so più sopperire.
Per intanto devo massacrarmi con la danza.
Scambi di pittura
per una città
con parecchie scuole di danza
scambi di senso
oltre il confine
ci sei solo tu,
una bella donna
impegnata
che mi rispetta.

giovedì 23 settembre 2010

Aggaddato con Lollo. E' ai minimi termini. Non ha soldi e comincia a dar di testa.
Intanto io vado da Ursulina cui ho pagato la computer assistance.
Non so più che scrivere. Vi saluto
Silvano
Nuovo post per un giorno positivo. Oggi prendo lo stipendio! In any case, aspetto le otto per scendere ed andare al lavoro. Sono ancora le 7.32.
Ieri mi sono coricato prestissimo. Non avevo più nulla da chiedere o pretendere dalla giornata. Era finita alle 7.00. Mi sentivo stanco, depresso e scocciato. E sono andato a letto. Dopo questo sonno ristoratore ora continuo a parlarvi dal mio blog.
Non mi ricordo neanche un sogno.

mercoledì 22 settembre 2010

Duke Ellington

la musica di Duke è sofisticata, come sofisticato era lui. Nasce non so dove, muore non so dove e non so quando. Ma non voglio parlarvi della sua biografia, voglio parlarvi della sua musica. Così attenta alle sfumature, ai fraseggi ironici, agli assoli melanconici.
La musica di Duke è un toccasana. Ti tiene compagnia mentre scrivi, mentre leggi, mentre ti fai la barba.
Con Duke puoi stare sicuro che la banalità è bandita. L'originalità viene ricercata ogni momento e il suo jazz è veramente geniale.
Occhi da cerbiatto
occhi di gatto
occhi come un fiume in piena
Chet Baker dall'altra stanza
suona un assolo di tromba,
il maschile trionfa.
Sono annichilito
da tanta bellezza di suoni.

letto

Letto disfatto
letto che aspetti
letto che accogli
uomini stanchi dalla fatica
del vivere e del lavorare
occhi appannati
signore in vetrina
occhi stanchi
capelli radi
letto che alletti
letto che accogli
i sogni sfilacciati
di un quarantenne alla deriva.

martedì 21 settembre 2010

danza contemporanea

Sto per scendere per la lezione di danza contemporanea. Sarà bello. Magari ci sarà anche della buona musica. Aspetto le due per scendere. Poi la lezione sarà dalle 14.30 alle 16.00.
Oggi sono stato bene al lavoro, senza tante fatiche e senza tante depressioni.
La preside non c'era, è impelagata col concorso. Spero che rimanga lei che è una persona a modo, gentile , cordiale e comprensiva.
vi saluto s.
Eccovi la foto del mio amatissimo marcel Proust, di cui quest'estate ho letto delle pagine meravigliose della sua recherche a Mondello in spiaggia.
C'era un caldo. ora sto al lavoro e s'è fatta ora di uscire.
adieu