giovedì 30 maggio 2013

FLOOD

E' con mio profondo rammarico che oggi, svoltando l'angolo della cattedrale, ho visto la scritta "flood" sul marmo che sostiene una delle statue del seicento che ornano la piazza.
Ora dico, potrebbe questo graffittaro scriverlo sopra il suo cesso o negli occhi di suo padre, invece di imbrattare uno dei più bei monumenti del mondo. E' come se avessero graffittato il duomo di Milano o le torri di Bologna. Io darei a questo giovanotto un anno e mezzo di galera.
Oggi è un giorno triste per Palermo. I vari 222kk, cfk, seno, cominciano a farmi simpatia, con le loro scritte sghembe allietano gli occhi degli automobilisti e dei passanti e danno uno slancio gioioso alla giornata. E se sui muri dei palazzi del Novecento stanno bene, su quelli dell'800 un po' meno, sulle ville settecentesche e sulla cattedrale sono un atto infingardo, riprovevole, disgustoso. Flood sei oltre il disgusto. Devi marcire in gattabuia.

venerdì 24 maggio 2013

MOSTRA SU TONDELLI

Oggi grande inaugurazione, a Palazzo Ziino alle 18, della mia mostra.
Pier Vittorio Tondelli: cronache dagli anni 80.
Andateci.
E' visitabile dalle 9.30 alle 18.30 dal 24 maggio all'8 Giugno.

Palazzo Ziino
Via Dante 53
PALERMO

sabato 11 maggio 2013

venerdì 10

Sceso alla Vucciria per ben due volte
e incontrato Lulù e Claudia e prima Peppe, Peppe e Ivan.
Taverna azzurra... quanti ricordi. Giro per via Dante con fare austero.
Trovo il Vangelo una sbornia sui rapporti padre e figlio. Le donne non erano comprese? Desiderate? Viste?. Insomma Matteo e Marco e Luca e Giovanni li trovo un po' maschilisti.
Quel boja di mio padre non si fa sentire da tre settimane.
ma mi sento ancora il suo alito sul collo. Il divorzio l'ha totalmente abbarruito.
Ora è tra le grinfie di una miserella cogliona inetta e la cosa peggiora.
In any case, questo venerdì 10 Maggio mi sono divertito. Tranne la manovra a Ballarò...

sabato 4 maggio 2013

un weekend postmoderno...





SOLITUDO I

Caterina Castrofilippo, nata Misilmeri, leggeva e rileggeva. Le persiane erano chiuse. Un odore stantio di muffa usciva dal frigo.
Dall'altra parte della città c'era Federico, l'uomo bionico, che si trastullava con l'ingegneria.
Da un altro lato c'era Silvano, lo scrittore, che si trastullava con le sacre lettere.
Dall'altra parte c'era Angela, la psicologa, che si trastullava con la psicologia. Dall'altra Dora, che si godeva la pensione.
Un uomo, sui trentatré anni si aggirava per la casa di Caterina con fare scuro.
Casa di Caterina era immensa, tetti altissimi, terrazze, balconi, fioriere, salotti che si rincorrevano l'uno con l'altro, era quanto di più desiderabile si possa volere da una casa.
Caterina leggeva Proust, un po' la annojava a dire il vero, ma era una lettura, la sua, intima, pervicace, come se si fosse trovata dalla psicanalista.
Il nome dell'uomo che si aggirava per la casa di Caterina era Gianfranco. Un uomo alto, biondo, con la testa scavata.
-dai andiamo a fare una nuotata, disse lui.
E Caterina, no, dai, voglio ascoltare Deegay, e poi siamo a Maggio, con questo tempo non voglio uscire.
I due si conoscevano da tre anni. SI erano conosciuti alla taverna azzurra un piovoso sabato di Ottobre.
-Voglio andare all'addaura
-e no, dai, Gianfranco, voglio stare a casa.
Eravamo a Maggio e un cielo nebbioso avvolgeva Palermo. Una cosa un tantino pesante.
Gianfranco poi uscì da solo e Caterina si ritrovò tutta sola, col cane, coi suoi computers e la puzza di muffa che usciva dal frigo. Telefonò a Leonetta, una gonzaghina niente male, che erano amiche sin dai tempi del liceo, niente. Occupato. Guarnita al punto giusto - era vestita con una liseuse lilla e dei jeans - vagava per la casa pensando a cosa fosse la solitudine.
Non le veniva in mente nessun pensiero chiaro. Pensava che alla compagnia dobbiamo alternare la solitudine, che questo è il decorso delle cose. In una parola, amava Gianfranco.
(continua)




DEEGAY

Trasmettono musica fichissima.
Il sito è deegay.it ed è un network di lusso.
In queste serate di magra di maggio, quando i pomeriggi non trascorrono mai e le donne guardano nel vuoto e poi si girano e camminano, e prendono un bicchiere (con la canna ovviamente), un po' di buona musica fa sempre piacere. Per non parlare poi dei bei momenti passati in macchina con lo stereo a tutto volume col clavicembalo ben temperato di Bach o le Suite Inglesi dello stesso. Una follia verso lo zen, attraversare la circonvallazione, e poi uscire da quella salita che ti riporta in città. E poi entrare nei casermoni dove smerciano la roba a quaranta euro.
Sono occasioni, avrebbe detto il mio maestro, che non si devono perdere.
Hanno chiuso Monte Pellegrino, ci andavo con Gianca che tristezza. Ora hanno sbarrato il passo, sarà caduto qualche masso.
Palermo è rinata. Le cose si stanno muovendo e io mi sento bene. Ho financo il numero di Alby, chissà quando usciremo. Intanto postiamo tutto su facebook che è una gran figata. Vedersi dora e fefe che nn sanno che scrivere, o dire che sono a favore dell'adozione ai singles non ha prezzo.
Voglio crescere un bambino, con mia madre, coi miei amici ma non lo voglio fare, voglio il bimbo di qualcun altro, che mi parli una lingua tutta sua. Vorrei andare in un orfanotrofio e sceglierlo.
Cetty si alzò. Detestava quando scrivevo. Oggi ci sarebbe stato il Rise Up coi maschioni nascosti nei camerini e la musica a tutto volume, chissà quante carte vogliono all'ingresso. Intanto ho trenta euro e la cosa mi inorgoglisce non poco. Sono soldi di mia madre, sudati con ore e ore di relazioni su abusi e divorzi. Comunque. Il mio stipendio va vias in due giorni, sono un po' come mio zio Ernesto che i soldi non se li faceva bastare. Certe colte provo uno strano sadismo per persone che intralciano la mia esistenza, per altri commiserazione e rispetto.
Sono aggaddato con mio padre, non mi è venuto a prendere all'aeroporto, spende tutti i soldi per sua figlia e a me non dà niente. Intanto TAlost è incredibile. Ha un sorriso dolcissimo e ha delle movenze da venticinquenne niente male. Lo voglio proporre come modello a un'agenzia milanese.
Per ora la vita mi va bene. Ho ripreso a scrivere finalmente. Sono intrippato con la morfologia della fiaba di Propp. Una descrizione meravigliosa della trama di un romanzo. La partenza e il ritorno dell'eroe, il filtro magico, il ritorno, la delazione, il tranello...
Deegay è veramente figa. Una canzone bella dopo l'altra. Ora mamma sta acquistando il televisore nuovo per la sua stanza, vuole ritirarsi come una monaca di clausura.


un bel libro









mercoledì 1 maggio 2013

primo maggio

Giornata particolarmente nojosa. Aggaddato con F. però, uscito con S e S a scorazzare per Palermo.
Zen, via bandiera, Ballarò.