Lei mi sta origliando,
è tutta protesa in avanti
la stanza è verde, di quei verdi che accecano la vista.
Difronte l'Ucciardone. Lui, solo,
cammina bevendo un vodkalemon ghiacciato.
Passa qualche macchina,
oddìo gli occhiali, ancora una volta sono strabica,
-e tu balbuziente, scemo.
Ore 8.oo sveglia scendere senza Talost per
l'ascensore dorato di questo palazzo a forma di esse,
scendere, morire, crepare
per non essermi voluta abbigliare, mai abbigliare,
dita che fanno male, odio
un posto al sole. Strabica sono strabica,
e vedo tutto di traverso. Siamo scimmie, no,
siamo uomini, coloro che mangiano dall'alto, o av tropos, forse un luogo...
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