Giorni solitari,
di meningi frementi
parlare con gli dei
abbandonato dagli amici (orrore)
parlare con se stessi
contare il soldo
mamma in ospedale
giorni di caldo da svenire
invocare Ercole per non accasciarsi al suolo
giorni da incorniciare
mangiare lo stipendio in tre giorni
giorni di noia, sempre la stessa vista,
amici da buttare,
rimare e fare alto il nome della stirpe ottuagenaria.
giorni da filologo ed erudito, medico e etimologista
giorni da estate rovente di nuovi amori
un paio di tette inaudite
proprio ora dinanzi alla mia vista,
fremere per spillare un soldo al paparino e rovesciare
per un diniego,
abituarsi alla sobrietà,
tutto qua.
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