lunedì 31 dicembre 2012

buon anno

Sono con sophie in via Lulli, abbiamo comprato alle dieci e quaranta un prosecco. Siamo sintonizzati su rtl sono le 23:42 e ancora il 2013 non arriva. Tra venti minuti scoccherà' la mezzanotte.
Mi ricordo le albe di Mondello, le feste con Serenella e gli altri, le feste con Maurizio Ruggiano, le feste da Chiaramonte. Belli i capodanni. Ora sophie e' muta come un pesce. Ho alzato il volume della canzone, voglio che lo sentano tutti, in questo sono un po' megalomane.
C'è bello il 10 ho lo strizzacervelli al quale dire tante cose.
Per ora stanno trasmettendo lady gagà, Bad romance.  L tavola e' imbandita di mille cose, candele, sigarette, coca, aranciata, libri, telefonini, telefoni, telecomandi, fazzoletti i e orchidee. Vorrei andare ad ariosa alla settimana gay SKY ma mi sa che non d'arrivo coi soldi. Mi piacerebbe scrivere da la', in Svizzera!
Sto facendo delle lezioni su Tndelli e ora su Rmbaud, il terzo sarà' Bufalino, poi mi esibirò' all'isola.
Mancano dieci minuti a mezzanotte. Mi ricordo di quando leggevo i promessi sposi per l'alunno (di cui non ricordo il nome) alla scuola privata di via Villafranca.
Buon anno a tutti e a tutte.

sabato 29 dicembre 2012

Verlaine et Rimbaud


venerdì vucciriota

Ahi quanti giovani onesti che affollano la Vucciria e Ballarò, appena duecento metri l'una dall'altro. Andato con Sophie e David e divertito abbastanza. Mi sono preso un Jack and coke e due pezzi agli spinaci.
Le facce poco conosciute, e alcuni si.
Tenetevi pronti per il mio prossimo romanzo "x con due " che uscirà a Gennaio per le Edizione de La Zisa.
Intanto l'anno volge al termine e io mi faccio un frullato di banane...

mercoledì 26 dicembre 2012

pezzo di vangelo trenta e lode

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 10,17-22. 
Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai loro tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; 
e sarete condotti davanti ai governatori e ai re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. 
E quando vi consegneranno nelle loro mani, non preoccupatevi di come o di che cosa dovrete dire, perché vi sarà suggerito in quel momento ciò che dovrete dire: 
non siete infatti voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi. 
Il fratello darà a morte il fratello e il padre il figlio, e i figli insorgeranno contro i genitori e li faranno morire. 
E sarete odiati da tutti a causa del mio nome; ma chi persevererà sino alla fine sarà salvato. 

mercoledì 19 dicembre 2012

Firenze

Eccomi a Firenze a dar di matto con Cettina e fare il corso e le passeggiate lungo via torna buoni. Andare alla stazione e scegliere il biglietto per Correggio, mangiare da marione come in un'estasi mistica, la fiorentina vera.
Strombazzare ai quattro venti la lentezza della mia compagna, che lasciai da sola in taxi.
Il corso e' ben fatto. Si sta in aule leggermente riscaldate e io preferisco restare col giubbotto.
Oggi andato agli Uffizi che sono una cosa spettacolare, soprattutto la tribuna, ma anche i piani bassi, ed entrato nel duomo e visti i due cavalli ( l'uno e' il riflesso dell'altro.)
È potrei direi di altre cose, come questo freddo di oggi 19 gennaio, respirabilissimo, e dei miei acquisti de l'illustrazione italiana per la mostra, ma temo di tediarvi.
Mi sto sciacquando i panni in Arno.
Per sempre vostro
Silvano

venerdì 14 dicembre 2012

sogno rosso: un'attualizzazione del miti degli Atridi

Ieri sono andato a vedere , al Teatro Libero di Palermo "Sogno rosso " di Elisabetta Pogliani e Paola Zecca de "La Fionda teatro".
Un lavoro ben fatto, adattissimo per lo spazio del teatro Libero che è un camerone di duecento metriquadri.
All'inizio solo suoni, una danza macabra che fa intuire il sacrificio di Ifigenia da parte di Agamennone, poi la parola, urlata, sussurrata, detta a viva voce, cantata dai testi del grande Eschilo e di Pasolini.
Gli attori si muovono in uno quadrato di morte, i morti diventano fantasmi che appaiono di nuovo sulla scena anche da morti con gli occhi bassi. L'uccisione d'Agamennone è un delirante discorso amoroso tra Clitennestra e il re trionfante dalla guerra di Troia, fatto di salamelecchi e di odio feroce. A un certo punto si capisce che anche Agamennone è stato fatto fuori. Ora tocca ad Oreste, che si presenta con un secchio rosso colmo d'acqua per lavarsi le mani e i capelli (gesto fortemente simbolico). Vuole vendicare il padre ucciso per mano della madre. Alla fine anche Clitennestra muore per mano di Oreste mentre Elettra (che lo incita) si aggiusta i capelli in un angolo (il riferimento ai capelli anche in Eschilo è ben presente...) Il male genera altro male, si dice alla fine. E poi la povera Crisotemi l'unica sorella non coinvolta in questo sogno rosso, in questo bailamme di sangue e omicidi, si chiede in vestito e scarpette nere primo novecento, "ma perché proprio a me doveva capitare una famiglia così difficile e funestata da tanti lutti..." Lo spettacolo nella sua riattualizzazione per piani sequenza accompagnati dalla musica entra nell'inconscio dello spettatore che si fa vittima delle tragedie degli Atridi. Non è prevista alcuna catarsi, anzi è esposta, in quanto alla fine la famiglia brinda con uno champagne e Crisotemi appella il pubblico con un "ma ve ne volevate proprio andare?". Come se non sin reggesse più questa catena di sangue che è la saga di Agamennone e Clitennestra.
Al teatro Libero di Palermo fino al 15 dicembre ore 21.15

Silvano Baldi

domenica 2 dicembre 2012

Dalektoi

Le giornaliste che fanno le domande in dialetto milanese
Report  con mamma, le nuove cose
Di pessimo gusto
Veni alata
Psiche bifronte
E rastrellami il naso.
Ho telefonato
A Max
Era di nuovo vivo
Con la fidanzata. Oggi
Piove, non è un secolo
Che non lo fa.



2
Vedevo le buganvillee rosa
Da Marisa
E incontravo lo sguardo storto
Di ***, che m'invitava
A parlare di romanzi.
Quis me dabit spinam?




3
Oggi ho letto le origine arturiane
Del romanzo.
E suonato una sarabanda di Bach.




SB