giovedì 3 agosto 2017

SUMMERWHERE IPNOTIZZA L'ATRIO DELLA BIBLIOTECA COMUNALE DI PALERMO

Programma anni '40 alla biblioteca comunale di casa Professa.
Si eseguono John Adams, Keith Jarret e Michael Nyman. L'atmosfera è calda e afosa, le signore agitano i ventagli, i ragazzotti sbracano.
La musica di John Adams è siderale, autocitazionista ma splendida.
L'elegia di Keith Jarret per violino solo (prima esecuzione a Palermo), se a tratti recede un po' nel melenso gangsteriano alla Wayne, poi si riprende e affida al violino idee azzardatissime, dodecafonia e Art Nouveau.
Eravamo tornati dalla musica di Adams con due pianoforti a coda, messi a sinistra (come da prassi) con quel loro martellare perfettissimo (nell'Intesa), soprattutto sugli acutissimi.
Intervallo.
Solita caciara al di fuori della biblioteca ma simpa.
Il concerto ricomincia e appare Giada Buttà, pianista, col suo mescione dorato e con un'ampia gonna nera.
Ne restiamo abbagliati.
Esegue Nyman che anche se prima ti fa un po' sorridere poi ti rapisce con le sue triplettes et quadriplettes ripetute che ti entrano in testa.
Il direttore, Loris Capister, un po' floscio, sembrava che lo dirigesse l'orchestra e i solisti ma con carattere.
Gioca con l'ottavino, scuote la testa quando i pianoforti non vanno all'unisono.
Una bella esperienza.



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