sabato 1 febbraio 2014

Zen circus ( incipit )

A Aurora F.





Le strade dello Zen, qurtiere dormitorio sorto negli anni ottanta -novanta  a Palermo, formano un parallelepipedo. Esso ha le sembianze di un casemone di carabinieri.lì ci andiamo per bucarci di coca. Vi stazionano Manuzza, Giordano, il Lercio, Gioacchino e L'amichetto con gli occhi azzurri.

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Alla televisione parole su parole, bellissime promesse. Ma io ne ho fatte poche. Belli i voti, sono cose più femminili. Parlano di maternità, che balle. Cambia dai, silvestro, sono stufa, stufa di questo genere di programmi. Metti uno, ci sarà sicuramentemqualcosa di interessante. 
Rai storia no. 
Silvestro non aveva figli. Allo Zen ci puoi andare per due vie. La favorita e viale strasburgo e l'autostrada. Per fortuna un tg. Un'obesa muore perché non può entrare in ambulanza. Era malata di diabete. Che orrore
Tianluigi latitava, jean dette uno spintone a Lorenzo e costui lo wuerelò. Che boia. 
Certe volte il diavoletto viene e ti fa guardare le tue malefatte. 
Un imprenditore di Montesilvano picchiato da suoi vicini di casa. Carlo Pavone, raggiunto da un colpo di arma da fuoco, memtre gettava la spazzatura sotto casa. L'ingegnere è in coma. 
Gli scribi sono molto infedeli. Amano ruminare in versi e strofe altisonanti .
Samo nel 2014. Febbraio. Il barometro segna le diciotto.
L'umido è mortale.
- ma che fine faranno gli scrittori, andremo nella jenna oppure solcheremo le amene case di Palermo e d'Italia e di arussia e dd'america sotto forma di fantasmi. Ma si, dissi io, pino caracappa, latinista insigne e dotto bibliotecario. 
Pino Caracappa era un giovanotto alto uno e ottantanove e si occupava di fotografia.

Taltibio. Tornerò ad amare davvero oppure devo ricorrere alle astuzie più ulissesche per svernare il romanzo. Siamo dal benzinaro. Mi guarda con aria perplessa. L'odore di benzina è nauseabondo.

Finalmente ce la sparismo a trentacinque, Maz me la darà sicuro, con quante volte ci vado. 
Oggi Alfredo ha un odore incnfondibile, di monnezza 
All'ingresso dello Zen c'è un baracchino con un neon, lì si smercia polvere divina, o bianca o più volgarmente, piscia di gatto.
Siamo a Mondello, deserta. Rosso di fari dà un colore sinistro Lla città.
Don francesco se l'era datà a gambe. Vleva metter su ,muscoli.


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Silvestro guida bemissimo. Rsramente i palermitani guidano male, ormai siamo perfetti.,Alfredo stava premdendo,il the , Giuseppe B stava facendo una lastra. Il civico è uno degli ospedali di Palermo.v'è morto Massi.
Siamo,a febbraio. Fnalmente.
Ora finalmente torniamo a casa. È stato gentile il commesso di return di via di blasi, un negozio sorto nel 2007' non m'ha fatto pafgare, ci devo passare lunedì
Arcadia era una ninfa invahita di Panemone. Caddero in una roccia in un boschetto dalle parti di Sferracavallo.
Che bello scrivere in macchina.

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Siamo a casa, ho le cuffiette, che bello. Certe volte la miseria rivela cose belle. Vivismo tra l'anglosassone e l'italiano e il siciliano, Gianni, come si deve fare. Tu e la tua tuta blu fosforescente, in camera da letto. Wuesta stolen dance è veramente bella. Peccato che a l'ècole non abbia la connessione. Ora scendiamo alle nove. Oggi silvy dorme da me.

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