domenica 19 aprile 2015

Mozart sonata in mi b maggiore

Torno dall'aver sonato Mozart e mi sento in pace col mondo. Dopo due giorni malefici eccomi in pace con quel che resta di Palermo, macchine che sfrecciano, palazzi spenti alle nove e una miriade di paesani.
Ma forse è meglio così , saremmo quattro gatti.
La nobiltà sonnecchia, Orlando sonnecchia e non fa più guadagnare gli artisti, per non parlare di Ficola e Giambrone 
. Basta che mandino uno stellario a Napoli attingendo dalle nostre tasche che sono contenti e noi qui a sognare come potrebbe essere uno spettacolo a Napoli.
Non un'iniziativa tipo Palermo d'Estate, Palermo di scena, o Palermo d'Inverno.
Il nulla. Soltanto contenti della multirazzialità.
Dico, ma in che periodo stiamo vivendo.
Mozart, Brecht, Canetti e Arbasino spingono per essere rappresentati invece lo squallore del pittore di san Giuliano troneggia a palazzo sant'Elia, l'eaoss ha chiuso i battenti e le domeniche col sentore degli strumenti alle undici è svanito per sempre.
La fuga dei cervelli è rovinosa. 
Che rientrino piuttosto e diano di nuovo lustro all'alta borghesia della città.
Che si facciano viaggi brevi. Il distacco dall'amico è penoso.
Ma perché siete scappati? Qualcuno è ritornato. Ora la Emma fa sembrare tutto un guazzabuglio di pere, un'utero gigantesco ci guida verso un teatro in movimemto epilettico di cui faremo volentieri a meno.
La letteratura è biasimata. L'università sonnecchia, non un convegno, soltanto questa summer school per pochi eletti e coi temi che piacciono a loro. Insomma era meglio il 95-99.
Silvyb.

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