martedì 7 giugno 2011

festino 2001

Che altro fare di questa terra se non di raccontarla, ammutoliti…

Festino 2222, ci siamo vicini, tutti gli stessi a soperchiarci, ingelosirci e gettare grida (o anche abbanniare) per sempre, anche per quello che non s’è fatto, che verrà fra breve, insomma abbanniare al futuro. Festino 2222, è già notte. Le chiatte, insonnolite, calano le reti al largo di Palermo sotto la luna del cielo viola, si gettano le reti, accatastate allo sbaraglio sui fondi delle barche.

Grossi muscoli di marinai in erba e facce gialle di vecchi narcotizzati stanno a guardare il mare. Festino 2222. A Mondello frotte di americani, russi in divisa, cecoslovacchi in doppiopetto, ungheresi rossi paonazzi. Festino 2222 gli stronzi dicono di essere stati a Filicudi, ad Alicudi. …ma cu è??? Festino…sta arrivando e gli sbirri girano ancora calmi, placidi e tranquilli nella terra di rovina, nella terra del furto maledetto, lento, freddo, greve. Non si sa chi lo prenderà il prossimo motore, non si sa che bastardo di rivolgimento sociale sta arrivando, si sta perpetuando. Ogni tot di anni è lo stesso. Ma è così: bisogna dare un po’ di fiato alle trombe. Bisogna cambiare un po’.

Festino 2222, corso Vittorio Emanuele? una fogna! Carta e mozziconi ai lati delle strade, giovani in canotta che occhieggiano alle donne, girovaghi, mezze calzette, disoccupati che strillano per un po’ di fumo.

Festino 2222 esce la Santa, bellissima, sul carro: è adornata a festa. Tiene in mano uno scettro, scende maestosa, tutti la inneggiano, è uno spettacolo meraviglioso, sembra di essere a Las Vegas. Lumicini e strida ai lati della strada. La pariglia è al completo. Muscoli forti sorreggono la Santa. Festino 2222. La stanza si riempie di rumori orrendi. Festino 2222 Rosalia è assunta in cielo dopo aver subito una miriade di umiliazioni, di offese, di ripicche di parenti e parentuzzi, di nonni a carico e zie e cugini e cugine, e prozie e bisnonne in mezzo. Festino 2222, non si scopa, sono tutti porci maiali, abusanti e abusati, malmessi, reietti. E la legge trionferà, trionferà. E lei, dopo aver lavato, apparecchiato il letto, stesa la tovaglia, aperto il cassetto delle stoviglie, sciacquato i bicchieri dieci, cento, mille, un milione di volte. Festino 2222 ti ricorderò ancora nelle crepe del cemento, tra le luci al neon, nelle zanzariere, mentre ti facevi i capellini. Sempre uguale, sempre uguale.

Cummare unni iti? U fistinu, u fistinu…; cummare runni viniti? Ru fistinu, ru fistinu….

Silvano Baldi

01.07.2001

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