sabato 23 marzo 2019

FRANCO ZECCHIN AL CENTRO INTERNAZIONALE DI FOTOGRAFIA

Al Centro Internazionale di Fotografia, ai Cantieri Culturali alla Zisa è in corso fino al 16 Giugno la personale di Franco Zecchin dal titolo "Continente Sicilia".
Oltre 90 fotografie in bianco e nero riportano alla cronaca e agli avvenimenti siciliani dal 1975 al 1994.
Lo sguardo dell'obiettivo fotografico di Zecchin è lucido e leggero anche se documenta l'orrore mafioso perpetuato negli anni a Palermo.
Ma non di soli morti ammazzai si vedono le fotografie - anche se l'omicidio di Bontade o il funerale di Peppino Impastato impressionano parecchio - si vedono anche scatti di feste di Capodanno (l'autoritratto), processioni di Carnevale, feste di paese, o la tremenda speculazione edilizia di Pizzo Sella.
E così, addentrandosi nel buio dello spazio espositivo, accompagnati da una soave musica di sottofondo, si ripercorrono gli anni di quando a Palermo si sparava spesso. C'è la foto del palazzo di via Pipitone Federico dell'omicidio Chinnici, la folla sotto l'albero di Falcone, lo sguardo felice e sornione di Paolo Borsellino, e ahimè dopo qualche passo la strage di via D'Amelio.
Uno spaccato lucidissimo del milanese adottato da Palermo e compagno di Letizia Battaglia.
E' come se Zecchin cogliesse una luce divina nelle sue fotografie, un incontro tra cielo e terra, sole e aria. La fotografia è ironica, sempre distaccata, scruta tra le pieghe di una società sempre in bilico tra la pulsione di vita e la pulsione di morte, una civiltà moderna e ancestrale.
Sì, perché c'è l'arcaico dei riti, delle processioni, dei veli neri delle donne a lutto e il postmodernismo di uno sguardo da fisico nucleare che blocca la vita con sguardo scientifico.
L'esattezza dell'inquadratura, la disposizone ordinata delle personae che ritrae valgono davvero una visita.
Dopo la mostra si ha l'impressione di avere visto dei Caravaggio, la luce dei Caravaggio di San Luigi dei Francesi anche se in formaldeide e in bianco e nero.
Ingresso libero.

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