domenica 5 febbraio 2012

un giro con Pascale

Mi è capitto di imbattermi in un uomo nuovo, nel contesto palermitano, uno che ne sa parecchio di libri, il cui nome è Antonio Pascale.
Questo grazie alla coraggiosissima impresa di Leonora Cupane di portare con sé, a casa sua, sede de "le città invisibili", tre autori dell'avanguardia italiana (Pascale, Mozzi, Vasta).
Pascale mi ha colpito tanto per il suo essere sornione, uno che la dice a piccole dosi.
Non abbiamo fatto granché, ma mi è anche capitato di imbattermi in un asperante scrittore che immaginava in un suo racconto, di far allattare un maschio.
Cosa non a tutti gradita, tant'è che s'è sollevato un polverone.
Dalla gravidanza paterna nasceva un idorcefalo e la cosa fece dire a Pascale, "non hai il coraggio di far fare pace ai gay con loro stessi, con il loro desiderio irrefrenabile di paternità!". E la cosa fin qui ok.
Sono d'accordo con Pascale, perchè fare nascere un idrocefalo da una gravidanza maschile? Vabbè che eravamo nel mondo del fantasy (o dell'horror?), ma ritorniamo coi piedi per terra.
Io sono d'accordo sul fatto che ogni bambino debba avere affetto e calore. Siano essi due genitori maschi, siano essi due genitori femmine, siano padre e madre
Perchè dire che il bambino/a non si identificherebbe col genitore del sesso opposto quando non ce l'ha?
Forse che si usa, a casa di questi graziosissimi signorotti che pensano che  l'adozione ai gay o ai single sia un guaio, forse che il padre e la madre gliela facevano vedere?
E cadiamo di nuovo nel pensiero da sottoproletariato. Siamo figli di una cultura sottoproletaria che pensa che crescere un figlio sia mostrare a lui l'uccello o la figa. Che a destra siano  tutti un po' troppo indecenti? Si, pensi che a destra oggi ci siano quelli che si sono rricchiti da poco. E a casa loro, da pezzenti, il padre e la adre facevano sesso dvanti a loro..
E allora basta con la retorica. Veleggiamo verso sinistra e rendiamo più facile l'adozione a single, gay e coppie di fatto e coppie normali.Ttutti abbiamo bisogno di un figlio in questa terra. Tutti possiamo amare un bambino come amiamo noi stessi e far sparire così le stanzette della tortura delle case famiglia eccetera.
Le case famiglia destiniamole ai vecchi rimbambiti che non siricordano più dove hanno posteggiato la macchina e che hanno bisogno del calore e dell'affetto degli altri perché improduttivi. Let's adopt, please
Silvano Baldi


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