Le onde nel vigneto
-Soheil Nasseri
Pensate! Immaginate! Sognate!
Trovate nelle vostri menti il vostro paradiso.
L’avete trovato?
Complimenti.
Ma per me non è necessario pensare, immaginare, sognare.
Perché sono già qui.
Ho trovato un posto dove non si deve morire per andare in
paradiso.
Le colline sono onde di un mare verde e bruno
Che continua più lontano che si possa vedere.
E, come le stelle nel cielo, ogni collina a una storia:
Da dove è arrivata, e a chi provvede una casa.
Invece di pesci, quella collina porta pecore.
E invece di una barca, quell’uomo ha un trattore.
Sta pescando uva, lui.
“Grazie!” Grido. “Grazie per la sua ospitalità!”
E la mia collina risponde con i bisbigli degli alberi, dei
prati, dell’erba.
Un coro di piante, infatti. Ognuno ha la sua voce.
Quella spiga è un soprano.
Quell’altra un mezzo.
E insieme a tutto il resto- come la risacca-
Cantono, frangendosi sulla battigia.
Questo mare, come tutti i mari, porta un vento fresco,
Ma non ha l’odore di sale.
Ha l’odore di rose.
Infatti ce ne sono molte che stanno galleggiando,
Andando su e giù.
Improvvisamente un uccello!
Ma non un gabbiano, una farfalla.
E più veloce di come è apparsa, sparisce.
Sento un altro coro: possono essere delfini.
No, le pecore con i loro campanacci si sono trasferite da
me.
Quella collina lontana si è appollaiata prima di
accasciarsi,
ma si sta controllando e si rifiuta di soccombere alla
gravità.
Come i pesci, che si avvicinano alla superficie dell’acqua,
con il movimento del sole le ombre crescono sempre più
grandi.
Di notte loro vivranno, e con la luna conquisteranno questo
mare.
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