giovedì 12 gennaio 2012

Ora ci dobbiamo sorbire la festa degli innamorati.

Ma chi sono?
Dove imperversa il loro amore se siamo circondati da guerre.
Dov è più l'amore col divorzio e l'aborto, con gli anni ottanta tutti sciocchezze e tv al megaplasma?
E i novanta? Tutti tekno e haschish.
E i 2000, così lindi, perbenisti, puliti. Capodanno duemila. Non me lo potrò mai scordare. A casa di Fiammetta Borsellino. Costipatissimi.
Post, allieta le giornate e fai gran carnevalate.
Capodanno 2011 casa Chiaramonte. C'è uno che viene da Tenerife. E un signorotto molto panciuto romano e Fede e Corra e Dona e Chiaramonte col suo destino da esule o macedone e quattro bambini deliziosi (due figli di Chiara, il figlio di Clara e il figlio di Lalli). E poi tutti Lalli, Cicci, Cosa, Cocco, Exta, risotto megagalattico e porzione di vitello seduto di fronte al romano con tanto di salsa verde.
La torta non l'ho vista. Ho ricomposto le lettere dell'alfabeto del frigo e poi scappato a Piazza Politeama dove c'era Gianca che s'era messo in testa di fare l'exta. E allora ce la prendemmo. E tutto un tripudio di pienezza.
Vivere a trecento sessanta gradi come Bukowsky.
Poi a casa Di Paolo Mannina, col Ruggiano in trance davanti un cartone animato.  Credo una cosa romana. Ho distribuito il mio libello. A proposito potete comprare su lulu.com gli altri miei capolavori. Poi in cima alla Lancia Ypsolon per un giro finale con tanto di sosta ai Grilli e da Cate che ci scaldava tutti il petto con i suoi cornetti caldi.
Insomma un capodanno che inizia un'annata impari, bella, grassa, dannata, drogata, apocalittica e integrata.

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