lunedì 26 luglio 2010

E riscender per cercar di nuovo posto tra un wiskye e una birra. Accorgersi che il tuo amico è sparito e cercar di trovar nella Vucciria qualche degno sostituto. Jean andava matto quel dì per i suoi discorsi. Scimmiottava Adele con fare sornione e ora tutti e due si rimbeccavano per chi dovesse scendere.

Ridiscender nei meandri dell'impudicizia, dell'abbandono, del dolore cieco per un mutismo, una parola non detta, un'incazzatura vagante.
Girare in tondo per cercar di far quadrare il conto con la trasgressione, l'amore, il perdono, la metempsicosi.

Urlare al mondo la propria rovina, ricordandosi delle assemblee sindacali del liceo, di quando tutti si era contenti e meno esauriti.
Ricordandosi anche di Jerry, di come si sarà fatta bella, coi suoi occhioni grandi da speaker.
Riandar con la memoria allo Speaker, versione 2005, completamente rinnovato e quel parlottìo da maschi in vacanza.
Questo pensava Jean e lo voleva comunicare a tutti.

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