lunedì 30 agosto 2010

tre tarocchi raccontati da me

IL MATTO

Con la sua bisaccia va per il mondo. E’ completamente pazzo, sembra l’Orlando dell’Ariosto.
Se esce dritta significa entusiasmo, stravaganza, delirio, frenesia, incertezza, disinvoltura, passione.
Se esce torta scelta errata, apatia e sbaglio.

Il matto è lui che mi sta a osservare, è il mare in tempesta quel pomeriggio ai Candelai. Quello sguardo storto mentre ti invitavo a cena. Il delirio sui froci.
Il matto è coerenza spinta all’estremo, droga, supervisione alta della realtà.

Tiene in mano un bastone e una bisaccia. Un cane gli afferra il polpaccio. Cioè le sventure gli stanno sempre al lato. E’ vestito come arlecchino.


IL MAGO

Coi suoi strumenti misura la precisione. Ha sul tavolo due coltellini e tiene in mano un binocolo. E’ uno che guarda oltre, che dà in pasto agli allievi il de divinatione di Cicerone.
E’ un mostro di bravura. Rappresenta la volontà personale.
Dritto destrezza, astuzia, originalità, creatività, confidenza in se stessi, forza di volontà. Storto, mancanza di volontà, insicurezza, indecisione.

Ci dobbiamo ficcare in testa che è certosino. Ed esce certe notti e va a Mondello a prendersi dei cioccolattini e a farsi le foto.


LA PAPESSA

Maestra d’impazienza, saggia, col buon senso, si potrebbe dire di una signora che vada a fare la spesa. E invece, è tutto vero, l’ho vista a Mondello, sgambettare con la corona d’alloro in testa. Circondata da rovine, o castelli della memoria. Celibato, ovvero mancanza di desiderio sessuale, serenità, oggettività, previsione, percezione dell’occulto e del reale, impassibilità nel fare qualsiasi scelta, se non quella di prendere un volo per Parigi. Al contrario, ignoranza, incomprensione, egoismo, leggerezza. Insomma la papessa al contrario è leggerezza!

Essa ha un manto giallo dietro il collo. Tiene in mano un libro ed è vestita di blu, verde e rosso.

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