lunedì 11 ottobre 2010

poesia #5

Palermo, scalzata tra un topo e una scaffa,
gotica e perpetua,
indaffarata e assente,
cialtrona e competente,
cercare una parola in via Dante,
ritrovarla in via Malaspina, tra un bistrot
e un gommista.
Palermo dai mille volti,
dalle mille movenze, che s'incunea
tra le esse dei suoi vicoli.
Palermo esterrefatta e stanca
tenera e pervicace,
coi calzolai e gli elettrauti,
i baristi e gli scrittori,
i fotografi e i compositori,
i commercianti travestiti.
Palermo, ultimo suono della campanella.

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