mercoledì 25 agosto 2010

winter 2001 2002

Non xiquo,
su per valle, o florilegio che tiene
per quest’amabilissimi abbandoni
in terra di Trinacria, ahi, non ne abbiamo più
le storie son finite: urge un’esperienza.
Carne
Tremula, addosso, auguri per il tuo trentesimo
Ricordi
Quando lo festeggiammo – il mio, dicevo – al loft?


Soli, ipogeo d’Inghilterra.

2
Allungare un winter in salamoia
Per questa folle notte di Amsterdam
Occupare il tempo tutto rappreso
Alle mille follie di tutto un secolo!

E poi accorgermi di te, sonetto alessandrino
Che sorseggi il tuo beato lime
Sulle capanne di Mondello, ti assicuro
Che bellezza la tua vita,
saprà di gioie e di cristalli
Di maripose e spasmi e di amanti.

Forse sono un po' lunatico
Ma è normale, il freddo siderale
Non può competere colle nostre serenate
E neanche quel vociare del compagno
Che dall'altrui stanza non fa altro che
Dinoccolare.


3
Oh canzone siderale del sette.
Fammi beato della settimana santa
E fammi ricordare
Di tutta l'usanza che s'annida
in questo secolo di matti
E fa che io possa ricordare
come si scrive
Se da manca a destra
O da destra a manca.




4
Folle pioggia d'estate
Che illumini le strade
Ridda di passi immemori
Scendono le scale.
Fa del tuo seno immemore
Follie di altre serate
E riedi
Secco andando
Per le candide mareggiate.


5
Poi annovera tra i più
chi più t'aggrada
E numera l'estate
Coi soldi delle paghe.



6
Candido molo d'autunno
Ricompari all'orizzonte
E portami a San Domenico
Piazza bifronte
Ove troneggia la latina scritta:
Veritatis fuit in ore eius.
Or something that
E ricomponi due serate
Trascorse a ricordare
Gli sciarponi d'oltremare.



7
Così ansioso andando
In questo pastrano della memoria
Mi ricompare Gaetano.
Ma perché in quell'albergo lontano
Che neanche ti si può porgere la mano?

Così rissoso andando
In questo pastrano dolciastro della memoria
Mi ricompare Kostia
All'otherside ti porgerò la mano.

Così famoso andando
In questo pastrano incompleto della memoria
Mi ricompare Ernesto
Appeso in una dark accanto al Getto.

Così gioioso andando
In questo pastrano stanco della memoria
Mi ricompare Santo.



8
Lime di mura contorte
Daini d'acciaio feroci di solitudine.
Voglio ritornare in Via Autonomia Siciliana
Numero 8
Per vedervi l'amata mia compagna.
Altro che professor di italiano ad Amsterdam!

9
Il mio acrocoro che stringe
montagne di umiliazioni.
Il mio acrocoro che sporge come un endecasillabo imperfetto. Il mio pene, ritto
Tra le mutande di un pederasta.

10
Fuori muore un triste solstizio
(veramente no). Ma rievoco ancora
lo spazio verde dell'abbandono
di Corradina. E io che restavo
appiccicato umilmente all'impiantito
di cemento dove la notte scorazzano i frosci.

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