Scrivo un amore interminabile
Al plasma.
Che seduce le mie giornate di esule.
Che s’accende di madreperla
Al volgere delle tue astute giornate
Hai cantato come non mai, o Musa,
hai cantato il nero dell’aria dei palazzi.
I quartieri
Che s’affacciano al mio cospetto
Sono neri di ruggine e d’amianto.
Non vale una canna
A far assopire le mie voglie.
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